REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI TRA BAMBINI IN ETÀ PRESCOLARE SU UN CONTINUUM DI RISCHIO: IL RUOLO DELL’ADDESTRAMENTO MATERNO ALLE EMOZIONI.

  • 13-12-2014
  • Amministratore

Le capacità di regolazione delle emozioni è essenziale per il benessere psicologico e sociale dei bambini (Shipman et al. 2003). I bambini in possesso di queste competenze sono in grado di monitorare, valutare e modificare le reazioni emotive (Thompson 1994), o in altre parole, di gestire il flusso ed riflusso delle emozioni negative (Kopp 1989). La capacità di regolare efficacemente le emozioni è fondamentale per il successo dello sviluppo (Morris et al 2007.) ed è associata alla competenza sociale, mentre le difficoltà nella regolazione delle emozioni sono legate a disturbi di internalizzazione ed esternalizzazione dei sentimenti (Stansbury e Zimmermann 1999; Zeman et al., 2006). (altro…)

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DURANTE LA FORMAZIONE DEI GENITORI PUO’ ESSERE INSEGNATA L’ABILITA’ DI PARLARE DELLE EMOZIONI AI BAMBINI CON PROBLEMI DI CONDOTTA?

  • 11-12-2014
  • Amministratore

I modelli di sviluppo dei comportamenti antisociali e i relativi risultati della ricerca sottolineano crescenti difficoltà dei bambini nelle competenze legate alle emozioni. Questa attenzione sul funzionamento delle emozioni nei bambini è un significativo passo avanti; infatti nonostante la diffusa visione teorica che le emozioni hanno una profonda influenza sulla cognizione umana, sulla percezione e sull’azione, vi è stata, fino a poco tempo fa, (altro…)

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RIMEDI COGNITIVI E ADDESTRAMENTO ALLE EMOZIONI PER L’ANORESSIA NERVOSA.

  • 06-12-2014
  • Amministratore

L’anoressia nervosa (AN) è un grave disturbo con alti livelli di cronicità (Steinhausen & Weber, 2009), disabilità e mortalità (Button, Chadalavada & Palmer, 2010), ma i progressi nello sviluppo di un trattamento psicologico efficace di adulti con AN rimane limitato (Agras et al, 2004;. Treasure, Claudino, e Zucker, 2010). (altro…)

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RILEVAMENTO DELLE BUGIE NEI BAMBINI: CONFRONTO TRA LE VERE RAGIONI SULLE LESIONI ALTAMENTE STRESSANTI CON SOGGETTI IMPREPARATI, PREPARATI E ISTRUITI SULLE BUGIE.

  • 04-12-2014
  • Amministratore

Nelle aule dei tribunali americani la credibilità dei bambini è spesso valutata dai giurati, persone non preparate che devono decidere autonomamente se i bambini stanno dicendo delle bugie o la verità.
Allo stesso modo gli agenti di polizia, gli avvocati, gli assistenti sociali, i giudici si trovano abitualmente nella posizione di dover decidere se i racconti dei bambini sono veri o se stanno raccontando bugie. (altro…)

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INSEGNARE LE ABILITÀ DI RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI AI BAMBINI CON AUTISMO.

  • 01-12-2014
  • Amministratore

I deficit sociali sono una caratteristica fondamentale dell’autismo (American Psychiatric Association, 2000) ed è stato suggerito da alcuni autori che le difficoltà a riconoscere le emozioni e a rispondervi possono essere alla base di questi problemi (Baron- Cohen, Golan, e Ashwin 2009). L’evidenza suggerisce che le persone con autismo hanno difficoltà a riconoscere le espressioni facciali legate alle emozioni (Harms, Martin, e Wallace, 2010; Schultz, 2005) e sono state riportate risposte atipiche alle espressioni facciali anche dai genitori di soggetti con autismo, suggerendo che le difficoltà nelle competenze di riconoscimento delle emozioni possono essere alla base di un fenotipo autistico più ampio (Spencer et al., 2011). (altro…)

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GUARDANDO L’OVVIO: GLI INCENTIVI A MENTIRE.

  • Amministratore

La capacità di rilevare le bugie ha un valore adattativo (Bond & Robinson, 1988). Per sentirsi al sicuro gli organismi (compresi gli esseri umani) devono avere rappresentazioni accurate (o almeno funzionali) della realtà. Tuttavia chi dice bugie trasmette informazioni che non corrispondono alla realtà; pertanto quando la posta in gioco è alta le persone sono motivate ad accertare la verità delle asserzioni altrui. Per fare ciò, la gente spesso presta attenzione al comportamento non verbale del mittente, alla ricerca di segnali d’inganno. Centinaia di ricercatori si sono occupati della ricerca esaustiva dei segnali non verbali dell’inganno (Vrij 2008); tuttavia tali indicazioni si sono rivelate sfuggenti: secondo una recente meta-analisi, nessun discorso o variabile non verbale è fortemente e costantemente legata al dire le bugie (DePaulo et al., 2003). (altro…)

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INDIVIDUARE LE BUGIE: GLI ESSERI UMANI POSSONO FARE MEGLIO?

  • 28-11-2014
  • Amministratore

Sebbene il cinismo possa sembrare esagerato, il dato empirico è che in genere le persone credono alla maggior parte di ciò che vien loro detto. L’autrice dell’articolo, per determinare se le persone siano in grado di distinguere le verità dalle bugie, parla delle videoregistrazioni di individui che mentono o dicono la verità presentate in alcuni esperimenti. A volte le persone riprese parlano dei propri sentimenti nei confronti di conoscenti; altre volte, i soggetti descrivono le loro opinioni su questioni controverse; in altri studi ancora parlano ad un artista delle loro preferenze riguardo a vari dipinti. Quando questi nastri vengono mostrati a dei “giudici”, viene loro chiesto, di volta in volta, se pensano che la persona stia dicendo bugie o la verità. Viene anche chiesto loro di indicare, su scale di valutazione, quanto ingannevole o veritiero sembra essere il soggetto. (altro…)

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I BAMBINI E LE BUGIE ANTISOCIALE E PROSOCIALE VERSO GLI ADULTI DELLA FAMIGLIA E GLI SCONOSCIUTI.

  • 25-11-2014
  • Amministratore

I bambini imparano le regole sociali, tra cui l’opportunità di dire le bugie, entro i primi anni di sviluppo attraverso le loro interazioni con i caregivers primari (Bandura, 1977). Tuttavia raccontare le bugie può spesso essere paradossale di natura; questo è particolarmente vero per i bambini che ci si aspetta imparino e agiscano in conformità alle norme sociali presenti nelle relazioni interpersonali della vita quotidiana (Ford, 1996). Ad esempio ai bambini può essere insegnato che dire le bugie non è appropriato, ma possono anche essere istruiti da un adulto a mentire per sostenere la coesione sociale. (altro…)

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INSEGNARE AI BAMBINI AUTISTICI LE EMOZIONI DI BASE

  • 17-11-2014
  • Amministratore

 

I bambini con disturbi dello spettro autistico (DSA) mostrano dei deficit nella capacità di interpretare i propri stati emotivi e gli stati emotivi degli altri (Baron-Cohen et al. 1985).
Una serie di ricerche ha evidenziato che i bambini con DSA sono meno capaci, rispetto ai loro coetanei senza DSA, di riconoscere le reazioni emotive in determinate situazioni (Downs e Smith 2004). (altro…)

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LA FORMAZIONE UTILE PER MIGLIORARE LA CAPACITÀ DI LEGGERE LE MICROESPRESSIONI.

  • 14-11-2014
  • Amministratore

Le microespressioni vengono prodotte quando vengono suscitate delle emozioni e non vi è modo di modificarle o nasconderle. Di norma hanno una durata compresa tra 0,5 e 4 secondi e coinvolgono tutto il volto (Ekman 2003), inoltre sono segnali probabili di emozioni nascoste o ingannevoli e poiché sono così veloci spesso gli osservatori rischiano di perderle quando si verificano. (altro…)

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