INSEGNARE LE ABILITÀ DI RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI AI BAMBINI CON AUTISMO.

  • 01-12-2014
  • Amministratore

I deficit sociali sono una caratteristica fondamentale dell’autismo (American Psychiatric Association, 2000) ed è stato suggerito da alcuni autori che le difficoltà a riconoscere le emozioni e a rispondervi possono essere alla base di questi problemi (Baron- Cohen, Golan, e Ashwin 2009). L’evidenza suggerisce che le persone con autismo hanno difficoltà a riconoscere le espressioni facciali legate alle emozioni (Harms, Martin, e Wallace, 2010; Schultz, 2005) e sono state riportate risposte atipiche alle espressioni facciali anche dai genitori di soggetti con autismo, suggerendo che le difficoltà nelle competenze di riconoscimento delle emozioni possono essere alla base di un fenotipo autistico più ampio (Spencer et al., 2011).
Ci sono sei espressioni del viso fondamentali universalmente riconosciute: gioia, tristezza, rabbia, paura, sorpresa e disgusto (Ekman e Friesen, 1976) che i bambini di tre anni con uno sviluppo tipico sono in grado di identificare ed etichettare con precisione (Allargare & Russell, 2003), mentre i bambini affetti da autismo hanno dimostrato di essere meno precisi nella loro capacità di identificare le espressioni facciali delle emozioni di base da fotografie, cartoni animati e videoclip.
Si pensa che la capacità di riconoscere le emozioni sia un elemento chiave per lo sviluppo delle più complesse abilità di percezione sociale, compresa la capacità di mentalizzazione e la TOM (Ashwin, Chapman, Colle, e Baron-Cohen, 2006). La TOM è definita come la capacità di attribuire stati mentali (come credenze, desideri e intenzioni) agli altri e a sé stessi, mentre il processo di identificazione di questi stati mentali è stato denominato ”mentalizzazione” o ”lettura del pensiero” (Baron- Cohen, 2000). I bambini con autismo hanno difficoltà a capire la TOM rispetto ai bambini con normale sviluppo (Baron-Cohen et al, 2000;. Paynter & Peterson, 2010).
Il campione di questo studio comprendeva 55 bambini con diagnosi di disturbo autistico DSM-IV (American Psychiatric Association, 2000) e i partecipanti sono stati reclutati attraverso il Monash University Centre for Developmental Psychiatry e Psycology e attraverso la pubblicità di programmi di intervento precoce nonchè nei gruppi di sostegno sull’autismo.
”The Transporters” (Changing Media Development, 2006) è una serie televisiva animata per bambini, che ha lo scopo di fornire una formazione sulle tecniche di riconoscimento delle emozioni per i bambini con DSA di età compresa tra 3-8 anni (Golan et al., 2010). Il programma si compone di 15 episodi di cinque minuti ciascuno che ritraggono 15 emozioni fondamentali ( le sei emozioni di base e nove emozioni più complesse) e degli stati mentali (ad es eccitato, ostile, fiero e geloso). Il programma prevede inoltre dei quiz interattivi per rafforzare l’apprendimento delle emozioni. I partecipanti hanno guardato il loro DVD a casa per 15 minuti al giorno per 4 settimane e i genitori hanno compilato un diario quotidiano registrando il numero di ore di visione e sono stati incoraggiati ad aiutare il loro bambino a completare i quiz.

Per l’attività di identificazione delle emozioni, sono state utilizzate tutte e sei le espressioni emotive da 10 modelli del Pictures of Facial Affect (Ekman e Friesen, 1976) e al partecipante è stato richiesto di indicare una specifica emozione per ogni immagine (ad esempio, ‘chi è felice?’, ‘chi è triste’). Il NEPSY-II Affect Recognition Task (Korkman et al., 2007) è stato utilizzato come misura di riconoscimento delle emozioni ed una serie di attività di lettura della mente (Howlin, Baron- Cohen, e Hadwin 1999) sono state utilizzate per misurare la capacità di riconoscere le emozioni in situazioni contestuali. Ai fini dello studio sono stati selezionati sei esempi di emozioni situazionali e sei esempi di emozioni basate sul desiderio.
In conclusione i risultati di questo studio hanno mostrato che il programma ”The Transporters” ha avuto un’efficacia limitata nell’insegnare le abilità di base del riconoscimento delle emozioni a bambini con autismo a basso funzionamento, con dei miglioramenti limitati al riconoscimento delle espressioni di rabbia. Solo dei miglioramenti in corrispondenza della rabbia sono stati mantenuti nel tempo, con un leggero miglioramento dell’ identificazione delle emozioni di gioia e di lettura della mente situazionale individuato nel follow-up a lungo termine. I miglioramenti non sono stati generalizzati alla TOM o a più ampie competenze sociali.
Questi risultati, insieme con la prova relativamente debole del mantenimento e della mancanza di generalizzazione, forniscono un supporto limitato all’efficacia del programma ”The Transporters” per i bambini piccoli con autismo a bassa gamma di capacità cognitiva, mentre può essere più efficace per bambini più grandi con autismo ad alto funzionamento.

 

 

(Tratto dalla rivista scientifica Journal of Child Psychology & Psychiatry, 2012 by Beth T. Williams, Kylie M. Gray, and Bruce J. Tonge-Centre for Developmental Psychiatry and Psychology, School of Psychology and Psychiatry, Monash University, Clayton, Vic., Australia)


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