La valutazione affettiva degli oggetti e la comunicazione non verbale

  • 13-06-2019
  • Amministratore

La comunicazione non verbale prende ha al suo interno molti parametri tra cui l’espressione facciale, i movimenti delle mani e delle braccia, la voce, la distanza interpersonale, lo sguardo e così via.

Lo sguardo ha ricevuto molta attenzione e ci sono anche moltissimi miti su di esso, come ad esempio che chi mente tende a non guardare l’interlocutore.

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L’effetto camaleonte nel mondo virtuale

  • Amministratore

L’effetto camaleonte ossia la sincronizzazione della comunicazione non verbale nelle interazioni diadiche e di gruppo è stata descritta per la prima volta da Kendon (1970) e LaFrance (1982). Da allora, la sincronizzazione nelle interazioni diadiche e di gruppo è stata osservata in molte altre forme, come ad esempio sugli accenti e sugli schemi vocali (Cappella & Panalp, 1981) e sul contagio emotivo (Neumann & Strack, 2000).

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Osservazione del comportamento e previsione di personalità

  • Amministratore

Il modo con cui le persone utilizzano il loro linguaggio del corpo contribuisce alla formazione di impressioni su di loro. Molti dei giudizi che facciamo sugli altri, nella nostra vita quotidiana, sono basati su segnali dati questi comportamenti espressivi.

Ambady & Rosenthal hanno fatto una meta-analisi degli studi sull’accuratezza delle previsioni date dall’osservazione di brevi comportamenti espressivi per provare se i giudizi delle persone sulla base di brevi esposizioni sono affidabili.

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Distanza fisica e persuasione, comunicazione non verbae

  • 11-06-2019
  • Amministratore

Edward T. Hall nel 1966 scrisse il libro “The Hidden Dimension” in cui descrive come le diverse culture usano lo spazio e l’ambiente fisico. L’uso dello spazio anche chiamato prossemica viene inserito all’interno della comunicazione non verbale.

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Le dimensioni del comportamento – Il modello di Lewis

  • Amministratore

Basandosi sulla categorizzazione delle culture di Hall (per vedere l’articolo specifico clicca qui), Richard Lewis ha creato il suo modello chiamato “The Lewis Model” in cui descrive le culture in tre categorie, in base alle loro modalità di comunicazione verbale e del linguaggio del corpo.

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Distanza fisica e differenze culturali, comunicazione non verbale

  • Amministratore

distanza fisica

Edward T. Hall nel 1966 scrisse il libro “The Hidden Dimension” in cui descrive come le diverse culture usano lo spazio e l’ambiente fisico. L’uso dello spazio anche chiamato prossemica viene inserito all’interno della comunicazione non verbale.

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Quanto abili siamo a scoprire le bugie?

  • 10-06-2019
  • Amministratore

La menzogna può essere visibile analizzando il linguaggio del corpo e prestando attenzione a modifiche e movimenti che potrebbero nascondere delle dichiarazioni non propriamente vere. Ma quando si sente il bisogno di scoprire la menzogna? E soprattutto, quanto bravi siamo a farlo?

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Quanta comunicazione non verbale c’è nel nostro linguaggio?

  • Amministratore

Una delle domande che spesso ci si fa avvicinandosi allo studio della comunicazione non verbale e conoscendone l’importanza è quanto comunichiamo con le parole e quanto con il nostro linguaggio del corpo.

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La voce della menzogna, comunicazione non verbale

  • Amministratore

La comunicazione non verbale è composta da diversi elementi tra cui le espressioni facciali, i movimenti del corpo, gli aspetti para-verbali (tono, ritmo,  intensità della voce, pause etc.) e poi ci sono aspetti più specifici come il modo di vestire, l’odore e così via.

Molte volte parlando di comunicazione non verbale ci si focalizza molto sulle espressioni facciali e sui movimenti del corpo considerando poco gli altri aspetti precedentemente descritti.

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Incrociare le braccia: Positivo o Negativo? …comunicazione non verbale

  • Amministratore

Se stai leggendo questo articolo molto probabilmente avrai sentito pareri discordanti sul tema dell’incrocio delle braccia, nell’ambito della comunicazione non verbale. È credenza comune ritenere che incrociare le braccia sia un segno di chiusura e quindi indica che la persona non è a proprio agio, non vuole interloquire di quell’argomento, è poco disponibile nei vostri confronti.

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