RIMEDI COGNITIVI E ADDESTRAMENTO ALLE EMOZIONI PER L’ANORESSIA NERVOSA.

  • 06-12-2014
  • Amministratore

L’anoressia nervosa (AN) è un grave disturbo con alti livelli di cronicità (Steinhausen & Weber, 2009), disabilità e mortalità (Button, Chadalavada & Palmer, 2010), ma i progressi nello sviluppo di un trattamento psicologico efficace di adulti con AN rimane limitato (Agras et al, 2004;. Treasure, Claudino, e Zucker, 2010). (altro…)

RILEVAMENTO DELLE BUGIE NEI BAMBINI: CONFRONTO TRA LE VERE RAGIONI SULLE LESIONI ALTAMENTE STRESSANTI CON SOGGETTI IMPREPARATI, PREPARATI E ISTRUITI SULLE BUGIE.

  • 04-12-2014
  • Amministratore

Nelle aule dei tribunali americani la credibilità dei bambini è spesso valutata dai giurati, persone non preparate che devono decidere autonomamente se i bambini stanno dicendo delle bugie o la verità.
Allo stesso modo gli agenti di polizia, gli avvocati, gli assistenti sociali, i giudici si trovano abitualmente nella posizione di dover decidere se i racconti dei bambini sono veri o se stanno raccontando bugie. (altro…)

INSEGNARE LE ABILITÀ DI RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI AI BAMBINI CON AUTISMO.

  • 01-12-2014
  • Amministratore

I deficit sociali sono una caratteristica fondamentale dell’autismo (American Psychiatric Association, 2000) ed è stato suggerito da alcuni autori che le difficoltà a riconoscere le emozioni e a rispondervi possono essere alla base di questi problemi (Baron- Cohen, Golan, e Ashwin 2009). L’evidenza suggerisce che le persone con autismo hanno difficoltà a riconoscere le espressioni facciali legate alle emozioni (Harms, Martin, e Wallace, 2010; Schultz, 2005) e sono state riportate risposte atipiche alle espressioni facciali anche dai genitori di soggetti con autismo, suggerendo che le difficoltà nelle competenze di riconoscimento delle emozioni possono essere alla base di un fenotipo autistico più ampio (Spencer et al., 2011). (altro…)

GUARDANDO L’OVVIO: GLI INCENTIVI A MENTIRE.

  • Amministratore

La capacità di rilevare le bugie ha un valore adattativo (Bond & Robinson, 1988). Per sentirsi al sicuro gli organismi (compresi gli esseri umani) devono avere rappresentazioni accurate (o almeno funzionali) della realtà. Tuttavia chi dice bugie trasmette informazioni che non corrispondono alla realtà; pertanto quando la posta in gioco è alta le persone sono motivate ad accertare la verità delle asserzioni altrui. Per fare ciò, la gente spesso presta attenzione al comportamento non verbale del mittente, alla ricerca di segnali d’inganno. Centinaia di ricercatori si sono occupati della ricerca esaustiva dei segnali non verbali dell’inganno (Vrij 2008); tuttavia tali indicazioni si sono rivelate sfuggenti: secondo una recente meta-analisi, nessun discorso o variabile non verbale è fortemente e costantemente legata al dire le bugie (DePaulo et al., 2003). (altro…)

INDIVIDUARE LE BUGIE: GLI ESSERI UMANI POSSONO FARE MEGLIO?

  • 28-11-2014
  • Amministratore

Sebbene il cinismo possa sembrare esagerato, il dato empirico è che in genere le persone credono alla maggior parte di ciò che vien loro detto. L’autrice dell’articolo, per determinare se le persone siano in grado di distinguere le verità dalle bugie, parla delle videoregistrazioni di individui che mentono o dicono la verità presentate in alcuni esperimenti. A volte le persone riprese parlano dei propri sentimenti nei confronti di conoscenti; altre volte, i soggetti descrivono le loro opinioni su questioni controverse; in altri studi ancora parlano ad un artista delle loro preferenze riguardo a vari dipinti. Quando questi nastri vengono mostrati a dei “giudici”, viene loro chiesto, di volta in volta, se pensano che la persona stia dicendo bugie o la verità. Viene anche chiesto loro di indicare, su scale di valutazione, quanto ingannevole o veritiero sembra essere il soggetto. (altro…)

I BAMBINI E LE BUGIE ANTISOCIALE E PROSOCIALE VERSO GLI ADULTI DELLA FAMIGLIA E GLI SCONOSCIUTI.

  • 25-11-2014
  • Amministratore

I bambini imparano le regole sociali, tra cui l’opportunità di dire le bugie, entro i primi anni di sviluppo attraverso le loro interazioni con i caregivers primari (Bandura, 1977). Tuttavia raccontare le bugie può spesso essere paradossale di natura; questo è particolarmente vero per i bambini che ci si aspetta imparino e agiscano in conformità alle norme sociali presenti nelle relazioni interpersonali della vita quotidiana (Ford, 1996). Ad esempio ai bambini può essere insegnato che dire le bugie non è appropriato, ma possono anche essere istruiti da un adulto a mentire per sostenere la coesione sociale. (altro…)

INSEGNARE AI BAMBINI AUTISTICI LE EMOZIONI DI BASE

  • 17-11-2014
  • Amministratore

 

I bambini con disturbi dello spettro autistico (DSA) mostrano dei deficit nella capacità di interpretare i propri stati emotivi e gli stati emotivi degli altri (Baron-Cohen et al. 1985).
Una serie di ricerche ha evidenziato che i bambini con DSA sono meno capaci, rispetto ai loro coetanei senza DSA, di riconoscere le reazioni emotive in determinate situazioni (Downs e Smith 2004). (altro…)

LA FORMAZIONE UTILE PER MIGLIORARE LA CAPACITÀ DI LEGGERE LE MICROESPRESSIONI.

  • 14-11-2014
  • Amministratore

Le microespressioni vengono prodotte quando vengono suscitate delle emozioni e non vi è modo di modificarle o nasconderle. Di norma hanno una durata compresa tra 0,5 e 4 secondi e coinvolgono tutto il volto (Ekman 2003), inoltre sono segnali probabili di emozioni nascoste o ingannevoli e poiché sono così veloci spesso gli osservatori rischiano di perderle quando si verificano. (altro…)

IL RUOLO DEL COMPORTAMENTO NON VERBALE NELLE DISPARITÀ ETNICHE E DI ASSISTENZA SANITARIA: IMPLICAZIONI E SOLUZIONI.

  • 11-11-2014
  • Amministratore

Le persone appartenenti alle minoranze etniche ripongono meno fiducia nei medici di razza bianca e questa diffidenza influisce negativamente sulle loro condizioni di salute. (altro…)

COME RICONOSCONO LE BUGIE I BAMBINI?

  • 08-11-2014
  • Amministratore

Le bugie sono dichiarazioni verbali che hanno lo scopo di ingannare l’ascoltatore: per l’ ascoltatore riconoscere la menzogna è un compito impegnativo di percezione interpersonale. Un bugiardo esperto cercherà di nascondere il suo inganno sia con il comportamento non verbale che con il comportamento verbale, in modo da evitare di lasciar trasparire qualche indizio del suo inganno. (altro…)