FACIAL ACTION CODING SYSTEM (FACS) – MIMICA FACCIALE

  • 16-05-2018
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Cos’è la tecnica FACS ? 

Corso sull’analisi delle espresulle tecniche e motodi di lettura delle espressioni facciali

Il F.A.C.S. , Facial Action Coding System, è un sistema per descrivere le variazioni degli aspetti sul volto dovuti alla contrazione dei muscoli facciali. Quindi si tratta di un metodo per descrivere le espressioni facciali.
E’ quindi un metodo di osservazione puramente descrittivo, e in quanto tale, non fornisce un significato interpretativo alla mimica facciale.Chi ha elaborato il FACS?

Nel 1978 Ekman e Friesen pubblicato il testo in cui spiegano il Facial Action Coding System (FACS). Presenta moltissime analogie al sistema di Hjortsjo. Aggiungono una serie di migliorie soprattutto nella spiegazione del manuale didattico nella versione più recente, del 2002, a cui agli autori appena citati si aggiunge Hager.
Nello stesso anno in cui esce il Manuale FACS viene pubblicato anche il Manuale HANEST,  elaborato da due ricercatori francesi, Ermiane e Gergerian. Esso ha lo stesso scopo del FACS, cioè quello di descrivere i movimenti facciali per studiare le relazioni tra la muscolatura e le emozioni. Anch’esso presenta molte similitudini con il manuale di Hjortstjo e conseguentemente con quello di Ekman e Friesen, come si può notare dalle comparazioni delle tecniche nei prossimi capitoli. Tutte e tre le tecniche si basano quindi sulla scomposizione dei movimenti facciali in unità che l’analista determina. I punteggi delle espressioni facciali consistono poi nella rilevazione di azioni che sono coinvolte in ciascuna espressione.

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PAUL EKMAN, storia dei primi esperimenti sulle espressioni facciali con approccio scientifico contemporaneo

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Paul Ekman, nato nel 1934 a Washington,  è uno psicologo statunitense, uno dei più grandi

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studiosi delle emozioni. È stato docente della University of California, nel 2004 si ritira. L’11 maggio del 2009, secondo il Times Magazine, è entrato nella lista delle 100 persone più influenti al mondo.
Durante il corso dei 40 anni dell’attività di Paul Ekman, il NIMH ha sostenuto la sua ricerca attraverso borse di studio, finanziamenti e premi. Il primo riconoscimento l’ha ricevuto nel 1971, lo Scientist Research Award dal National Institute of Mental Health (NIMH), successivamente rinnovato nel 1976, 1981, 1987, 1991 e 1997.

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L’importanza dell’intelligenza emotiva nella gestione dello stress in azienda

  • 15-05-2018
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NeuroComScience Intelligenza Emotiva

In contesti caratterizzati da forte competitività e innovazione non è raro che i dipendenti sperimentino una condizione di stress, che può influire negativamente sulle loro performance (Humpel & Caputi, 2001). Il diffondersi di questo fenomeno sta portando sempre più aziende a compiere investimenti al riguardo (Greenberg et al., 2003) e diversi studi ruotano attorno ai fattori che possano limitarne le problematiche (Abbas & Raja, 2015).

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L’analisi scientifica delle espressioni facciali

  • 13-05-2018
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L’osservazione dei cambiamenti del volto fornisce informazioni sulle emozioni provate dalle persone rispetto all’argomento trattato o alla domanda che gli viene posta. Alcuni autori hanno però sottolineato come il significato e la funzione comunicativa delle espressioni facciali non siano facilmente interpretabili, come magari si può pensare.

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Capire le Diverse Emozioni

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Le emozioni primarie sono geneticamente determinate, universali e presenti sin dai primi

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mesi di vita. Sul numero delle emozioni di base non vi è accordo tra gli studiosi. In effetti, esse sarebbero otto per Tomkins (1962, 1970), sei per Ekman e Friesen (1971), otto per Izard (1977) e cinque per Jonson – Laird e Oatley (1988). Gli studiosi concordano sulle seguenti sei : gioia, disgusto, paura, sorpresa, rabbia e tristezza. Si tratta delle cosiddette grandi famiglie a cui appartengono più espressioni emozionali unite da una stessa collocazione di significato. Ad esempio, nella famiglia della sorpresa rientrano la sorpresa sincera, quella simulata, quella annoiata, e così via.

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Leggere le sfumature delle Espressioni Facciali in un batter di ciglio. Dalle Espressioni incomplete alle microespressioni

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Corso sulle tecniche e sui metodi di analisi delle espressioni facciali

Le tecniche e i metodi di analisi delle espressioni facciali distinguono varie tipologie di espressioni del volto: da quelle che hanno breve durata, a quelle che presentano una bassa intensità, a quelle di una durata più lunga.

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Come Leggere le Espressioni Facciali

  • 12-05-2018
  • Amministratore
lettura espressioni facciali
Corso di Tecniche e metodi di lettura delle espressioni facciali

L’interpretazione delle espressioni facciali riveste un’importanza vitale nelle relazioni interpersonali, poiché aiuta a comprendere le emozioni, le intenzioni e le motivazioni dei nostri interlocutori.
Cogliere più informazioni sui pensieri e sugli stati d’animo degli altri significa capire meglio le persone. E’ un’abilità che permette di relazionarsi più efficacemente, predire i comportamenti delle persone e gestirle in modo più adeguato. Si deve prestare molta attenzione, perché la minima variazione delle espressioni del volto potrebbe indicare emozioni completamente differenti.

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Intelligenza emotiva e carriera

  • 01-05-2018
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Diversi studi hanno evidenziato come lo sviluppo dell’intelligenza emotiva porti migliori risultati in ambito lavorativo, in termini di performance (McFarlin, Rode e Shervani, 2015), comunicazione, gestione dello stress ecc… Ancora poche ricerche però si sono concentrate sull’influenza che questa ha nel determinare il successo professionale a lungo termine.

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Il ruolo del contesto nella percezione emotiva

  • 20-04-2018
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Le espressioni facciali sono uno dei più importanti canali comunicativi attraverso cui poter comprendere gli stati emotivi altrui (Ekman, 1992, 1993; Izard, 1994) ma, purtroppo, esiste solo una piccola correlazione tra l’abilità percepita e quella effettivamente dimostrata nel riconoscere le emozioni.

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Gestire un team tramite l’intelligenza emotiva

  • 04-04-2018
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Le aziende stanno investendo sempre più nel potenziamento delle competenze “soft” dei propri collaboratori. Al riguardo è stato svolto un lavoro scientifico che ha messo sotto la lente di ingrandimento le dinamiche aziendali in contesti caratterizzati da notevole complessità per cercare di comprendere e potenziare i fattori che contribuiscono maggiormente al successo o al fallimento progettuale. (altro…)