Il ruolo della comunicazione non verbale nel riconoscimento della fatica
- 01-02-2019
- Amministratore
In letteratura, indagini preliminari hanno osservato che la comunicazione non verbale, e in particolare l’espressione facciale che viene mostrata durante lo sforzo fisico, è in grado di influenzare il giudizio degli osservatori.
L’allenamento di resistenza (RT) viene eseguito a diversi livelli di intensità dall’inizio alla fine delle serie di esercizi, aumentando la sensazione di sforzo mentre l’esercizio progredisce a livelli più vigorosi, portando comunemente a cambiamenti nell’espressione facciale dei praticanti di RT.
L’obiettivo dello studio di Uchida e colleghi (2018) è quello di valutare i cambiamenti delle espressioni facciali usando il Facial Action Coding System (FACS) e l’attivazione dei muscoli facciali usando l’elettromiografia di superficie (sEMG) a due diversi livelli di sforzo durante l’esercizio di resistenza. Undici partecipanti maschi sani hanno eseguito un esercizio di curl con le braccia al 50% e all’85% fino all’affaticamento muscolare.
L’elettromiografia è stata utilizzata per registrare le attività del muscolo epicranico (EM) e del muscolo zigomatico maggiore (ZM). Inoltre, l’espressione facciale è stata registrata e valutata ad occhio nudo da cinque esaminatori esperti. I punteggi (0-5) erano basati sul livello di attività del muscolo ZM (lip corner puller-Action Unit 12-FACS).
I punteggi dati dagli osservatori erano congruenti con l’attivazione rilevata dall’elettromiografia e a maggior intensità dell’espressione corrisponde un aumento della fatica.
In conclusione, i cambiamenti nell’espressione facciale possono essere direttamente correlati con diverse intensità di esercizio della resistenza e affaticamento.
Questo studio è importante in quanto avvalora il riconoscimento delle espressioni facciali ad occhio nudo e fornisce una riflessione su quanto la comunicazione non verbale possa influenzare il giudizio, anche di un esperto giudice.
L’espressione che possiamo vedere nella foto B non coinvolge solo il movimento del muscolo zigomatico maggiore riconosciuto anche come movimento 12 ma si tratta di un’espressione molto più complessa.
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Come è possibile vedere nella foto B vi è:
- un abbassamento delle sopracciglia (movimento 4);
- le guance sono contratte (movimento 6);
- le palpebre inferiori degli occhi sono tese (movimento 7);
- il naso è arricciato (movimento 9);
- gli angoli delle labbra sono sollevati (movimento 12);
- gli occhi sono chiusi (movimento 43).
Questa espressione è molto vicina all’espressione del dolore.
L’intensità della espressione può essere forte o debole a seconda della potenza della contrazione muscolare.
E’ possibile quindi che la differenza nel giudizio sia determinata dall’intensità dell’espressione facciale piuttosto che dalla tipologia di espressione mostrata.
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Bibliografia
Ekman, P. e Friesen, W. (1978). Facial Action Coding System: A Technique for the Measurement of Facial Movement. Consulting Psychologists Press, Palo Alto.
Hjortsjo, C. H. (1970). Man’s face and mimic language. Lund: Studentliterature.
Legisa J. (2015). Ti leggo in volto. Tecniche e metodi di analisi scientifica delle espressioni facciali. Armando Editore.
Legisa J. et al. (2015). Body Coding System. In press.
Uchida MC, Carvalho R, Tessutti VD, Bacurau RFP, Coelho-Júnior HJ, Capelo LP, et al. (2018) Identification of muscle fatigue by tracking facial expressions. PLoS ONE 13(12)