La lombalgia cronica e la stima del dolore grazie alla comunicazione non verbale
- 28-06-2019
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Numerose ricerche hanno mostrato come il dolore sia riconoscibile dall’intensità del volto e addirittura che la nostra percezione del dolore si modifica in base alla nostra comunicazione non verbale. Per vedere l’articolo completo su questo argomento clicca qui
La lombalgia cronica (cLBP) è una patologia che può diventare molto invalidante, il medico deve quindi capire l’entità del dolore per poter intervenire in modo adeguato.
Solo alcuni studi hanno esaminato il modo con cui i clinici si affidano alla comunicazione non verbale per stimare l’intensità del dolore e la disabilità del dolore.
Lo studio di Courbalay e colleghi (2017) ha esaminato (1) se le espressioni facciali e i comportamenti di protezione (inclusa la velocità del movimento e la strategia di sollevamento) contribuiscono alla previsione dell’intensità del dolore e della disabilità nei pazienti con cLBP; e (2) se a questi comportamenti di dolore è stata data la stessa importanza in base al risultato.
I partecipanti allo studio sono 25 clinici esperti e 31 clinici alle prime armi ai quali è stato chiesto di stimare l’intensità e l’invalidità del dolore lombare da un personaggio virtuale che eseguiva un’operazione di abbassamento e di sollevamento.
I comportamenti del dolore studiati sono stati manipolati in diverse condizioni. L’intensità del dolore e la disabilità sono state giudicate più alte quando il personaggio si muoveva più lentamente e mostrava un’espressione facciale dolorosa, più nello specifico, la velocità del movimento e le espressioni facciali erano maggiormente correlate con la valutazione dell’intensità del dolore rispetto alla valutazione della disabilità del dolore.
I clinici neofiti hanno valutato la disabilità del dolore più elevata rispetto a quella dei clinici esperti.
Sebbene i concetti relativi al dolore, l’intensità del dolore e la relativa disabilità non vengono stimati dai clinici attraverso gli stessi comportamenti dolorosi si è visto che l’esperienza clinica non utilizza la comunicazione non verbale per valutare l’intensità del dolore ma contribuisce complessivamente alla valutazione della disabilità del dolore.
L’analisi della comunicazione non verbale in ogni caso si rivela molto importante per comprendere appieno le problematiche del paziente, sviluppare empatia e avere degli strumenti in più per gestire la problematica.
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Bibliografia
Ekman, P. e Friesen, W. (1978). Facial Action Coding System: A Technique for the Measurement of Facial Movement. Consulting Psychologists Press, Palo Alto.
Hjortsjo, C. H. (1970). Man’s face and mimic language. Lund: Studentliterature.
Legisa J. (2015). Ti leggo in volto. Tecniche e metodi di analisi scientifica delle espressioni facciali. Armando Editore.
Legisa J. et al. (2015). Body Coding System. In press
Courbalay A., Deroche T. & Descarreaux M. Estimating Pain and Disability in Virtual Patients with Low Back Pain: The Contribution of Nonverbal Behaviors. Journal of Nonverbal Behavior, 41:3, pp 289-304