Come il linguaggio del corpo del caregiver e/o professionista influenza la percezione del dolore
- 05-02-2019
- Amministratore
In uno studio del 2012, Bohns e Wiltermuth dimostrano che interagire con persone che assumono un certo linguaggio del corpo e in particolare che assumono posture chiamate “Lower position” fa aumentare la soglia del dolore rendendo la sensazione spiacevole provata, più sopportabile.
Nell’ esperimento veniva fatta assumere una postura contraria a quella assunta dall’interlocutore e i risultati indicano che i partecipanti che hanno interagito con persone che avevano una postura sottomessa, successivamente allo scambio, avevano una soglia di sopportazione del dolore più alta.
Questo esperimento suggerisce che la modifica del nostro linguaggio del corpo assumendo posizioni di dominanza può essere un utile strumento per la gestione del dolore.
Quali sono le posizioni di forza o “Power position” e quali sono le posizione di debolezza o “Lower position”?
Le posizioni di forza sono tutte quelle posizioni che ci portano ad espandere il nostro corpo e che ci fanno sembrare più grandi e dominanti, al contrario, le posizioni di debolezza sono tutte quelle posizioni che ci portano a chiuderci e sembrare più piccoli.
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Che percezione ha il paziente se si assume un linguaggio del corpo complementare?
Molte volte si dice che siamo attratti dall’essere simili ma sembra non sia così almeno per quanto riguardo il linguaggio del corpo dominante e sottomesso.
In alcuni studi del 2003, Tiedens e Fragale, hanno esaminato la complementarietà rispetto al mimo dei comportamenti non verbali dominanti e sottomessi e hanno dimostrato che la maggior parte dei partecipanti tendeva a rispondere in maniera contraria rispetto alla persona che aveva di fronte. Inoltre, in un contesto in cui venivano istruiti una parte di partecipanti a rispondere con movimenti e posture contrarie a quelle mostrate dai loro interlocutori e una parte a mimare, chi rispondeva in maniera complementare piaceva di più e veniva valutato come più rassicurante e simpatico.
Da questi studi possiamo avere degli utili spunti su come il linguaggio del corpo può aiutarci a rendere uno scambio più confortevole e a migliorare l’interazione con le persone che ci troviamo di fronte.
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Bibliografia
Bohns, V., & Wiltermuth, S. (2012). It hurts when I do this (or you do that): Posture and pain tolerance. Journal of Experimental Social Psychology, 48, 341-345
Dana R. Carney, Amy J.C. Cuddy, and Andy J. Yap (2010). Power Posing: Brief Nonverbal Displays Affect Neuroendocrine Levels and Risk Tolerance. Psychological Science XX(X) 1-6.
Ekman, P. e Friesen, W. (1978). Facial Action Coding System: A Technique for the Measurement of Facial Movement. Consulting Psychologists Press, Palo Alto.
Hjortsjo, C. H. (1970). Man’s face and mimic language. Lund: Studentliterature.
Legisa J. (2015). Ti leggo in volto. Tecniche e metodi di analisi scientifica delle espressioni facciali. Armando Editore.
Legisa J. et al. (2015). Body Coding System. In press.
Tiedens, L. Z., & Fragale, A. R. (2003). Power moves: Complementarity in dominant and submissive nonverbal behavior. Journal of Personality and Social Psychology, 84, 558–568