Capire le persone con l’analisi scientifica della comunicazione non verbale
Per svolgere un’analisi professionale della comunicazione non verbale è fondamentale utilizzare tecniche che permettono di codificare (riconoscere i movimenti) e decodificare (attribuire il significato) le espressioni del volto e del corpo. Di seguito si riporta alcune delle tecniche dell’analisi scientificia della comunicazione non verbale che utilizziamo nel laboratorio, a seconda degli obiettivi di analisi. Infatti è utile la conoscenza di varia tipologia di tecniche e metodi di analisi della comunicazione non verbale per raggiungere conclusioni attendibili.
Primo metodo scientifico di analisi della comunicazione non verbale, in particolare delle espressioni del volto
Il metodo di Hjorstjo è la prima trattazione sistematica delle azioni specifiche dei muscoli facciali e dei relativi significati emozionali raggruppati in 8 famiglie di emozioni. È elaborata nel 1969 da Hjortsjo, docente di anatomia all’università svedese di Lund. Nel suo Manuale troviamo quindi la codifica delle espressioni facciali e la decodifica. Con esso è possibile determinare le contrazioni dei muscoli facciali, singolarmente o in combinazione.
Il più recente metodo scientifico di analisi della comunicazione, interpretazione delle espressioni facciali
Con l’Interpretative System of Facial Expressions (ISFE) elaborato nel 2013 da Jasna Legisa si ottiene una tavola sinottica per i significati dei movimenti facciali. Si tratta di una serie di tabelle e di descrizioni che integrano e ordinano le azioni del volto alle emozioni. Le indicazioni sono tratte dai sistemi precedenti e dalla letteratura esistente in materia. Oltre alle espressioni delle emozioni primarie e secondarie, sono descritti anche altri segnali facciali: i manipolatori, gli illustratori e i regolatori. In primo luogo, le espressioni emozionali vengono raggruppate nelle cosiddette grandi famiglie come suggeriscono Hjorstjo (1969), Izard (1979) ed Ekman (1983). Ad ogni famiglia appartengono quindi più espressioni facciali che, nonostante le diverse sfumature del significato interpretativo, sono accomunate dal fatto di ricevere la stessa collocazione emozionale. Ad esempio, nella famiglia della sorpresa rientrano la sorpresa sincera, quella simulata, quella annoiata, lo sbalordimento, e così via. Nelle tabelle ISFE i movimenti delle emozioni primarie sono stati distinti in 3 categorie. Nella categoria 1 rientrano i movimenti muscolari che appartengono ad una categoria emozionale; nella categoria 2 vengono posti quei movimenti che possono appartenere a due o tre famiglie di emozioni primarie; nella categoria 3, infine, rientrano le varianti minori delle espressioni emozionali, vale a dire i movimenti che, potendo rientrare in molte famiglie emozionali. Tale distinzione in categorie facilita la precisione dell’interpretazione e di tutta l’analisi. Nel capitolo vengono riportate e spiegate più dettagliatamente le tabelle ISFE.
Sistema che solo descrive la comunicazione non verbale senza dare interpretazioni
Nel 1978 Paul Ekman e Vincent W. Friesen introducono il Facial Action Coding System (FACS), nel 2002 esce la seconda versione con Joseph Hager. E’ un sistema descrittivo, quindi di codifica facciale, e quindi attribuisce significati alle espressioni facciali. Si tratta di una descrizione minuziosa dei cambiamenti d’aspetto dovuti alle contrazioni facciali.
Un altro strumento di analisi della comunicazione non verbale, un po’ meno completo
Nello stesso anno in cui esce la prima versione del Facial Action Coding System, 1978, esce anche il Manuale HANEST elaborato da due ricercatori francesi, Ermiane e Gergerian, che ha lo stesso scopo ovvero descrivere i movimenti facciali.
Analisi scientifica della comunicazione non verbale di alcune emozioni
Ekman e Friesen delineano i significati interpretativi alle UA del FACS, descrivendo le espressioni di 6 famiglie di emozioni: gioia, tristezza, disgusto, rabbia, sorpresa e paura. Tale lavoro, svolto negli anni ’80, viene denominato Emotional FACS (EMFACS).
Dal 1994 Hager lavora presso il laboratorio di Ekman e studia le tecniche di riconoscimento automatico computerizzato delle azioni facciali. E’ stato elaborato un database dotato di una nuova interfaccia, creando così il sistema chiamato FACS Affect Interpretation Dictionary o FACSAID.
Analisi scientifica della comunicazione non verbale dei bambini, strumento di descrizione delle espressioni del volto
Stessa struttura del sistema di codifica della comunicazione non verbale come per gli adulti, viene utilizzata specificamente ai neonati e ai bambini piccoli. Oster (1993) prende in considerazione le particolarità del volto e adegua le descrizioni. Il BabyFACS è puramente descrittivo dei cambiamenti d’aspetto dei movimenti facciali, senza attribuirne significati interpretativi.
Strumento di analisi scientifica della comunicazione non verbale che descrive 8 espressioni emozionali del volto
Se fin qui sono stati descritti gli strumenti di codifica il cui obiettivo è stato quello di descrivere tutti movimenti muscolari facciali, a prescindere dalla conoscenza del significato di tali azioni, in questo altro strumento vengono individuate solo le unità comportamentali dei movimenti a cui gli autori attribuiscono un significato. Il Maximally Discriminative Coding System (MAX), elaborato da Izard nel 1979, e l’AFFEX, predisposto nel 1983, che risulta essere una seconda versione del MAX, ad opera, oltre che di Izard, anche di Dougherty e Hembree, stabiliscono a priori le configurazioni facciali, etichettandole sulla base delle espressioni del volto tipiche delle emozioni di rabbia, tristezza, paura, interesse, gioia, sorpresa, dolore, disgusto, vergogna. In pratica, viene classificata un’espressione prototipica per ciascuna emozione. Le emozioni prese in considerazione sono disgusto, rabbia, sorpresa, paura, tristezza, gioia, interesse, dolore.
I vantaggi riconosciuti dall’Analisi scientifica della comunicazione non verbale:
Individuare con accuratezza le emozioni e gli stati d’animo altrui
Anticipare i comportamenti della persona analizzata
Smascherare le menzogne
Identificare i punti di forza e debolezza nell’interlocutore e nella relazione
Le aree in cui l’applicazione dell’Analisi porta benifici in termini di tempo e risorse sono molteplici.In Italia tale tecnica stiamo applicando in vari ambiti: sicurezza, azionale, clinico ed educativo.
Tempo per apprendere la tecnica di analisi scientifica delle espressioni facciali
E’ possibile imparare la tecnica in pochi giorni con un training mirato in cui viene utilizzata una didattica interattiva che permette di apprendere velocemente e con alta qualità la tecnica di codifica e la tecnica di decodifica.
Esempio semplice di configurazione di codifica e decodifica delle espressioni facciali (FOTO ESEMPIO)
Alcune Azioni di base del volto superiore
1 – innalzare la parte interna delle sopracciglia | ![]() |
2 – innalzare la parte esterna delle sopracciglia | ![]() |
4 – abbassamento e avvicinamento delle sopracciglia | ![]() |
5 – sgranare gli occhi | ![]() |
6 – guance innalzamente | ![]() |
7 – tensione della palpebra | ![]() |
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Alcune combinazione del volto superiore | |
1+2+4 (o 3, secondo alcune tecniche di codifica) Si tratta del prototipo della PAURA. In nessun altra emozione primaria si verifica tale combinazione. | ![]() |
4+5 Prototipica per il volto superiore della rabbia. | ![]() |