Un sorriso falso ostacola il rilevamento degli imbroglioni

  • 18-09-2019
  • Amministratore

La cooperazione sociale è una caratteristica molto importante per la sopravvivenza della società. Questa cooperazione ha successo solo se gli individui sono in grado di individuare quelle persone che si approfittano degli altri e non danno nulla in cambio, quelli che da ora chiameremo imbroglioni. Secondo Cosmides (1989) gli esseri umani hanno dei meccanismi innati che consentono di riconoscere gli imbroglioni. A sostegno di questa ipotesi molti studi recenti hanno dimostrato che le persone sono in grado di riconoscere queste persone affidandosi anche solo sulla loro comunicazione non verbale.

Vanneste et al. (2007) hanno scoperto che i volti degli imbroglioni sono stati giudicati più aggressivi (minaccioso e intimidatorio) e hanno attirato maggiormente l’attenzione degli osservatori durante compiti visivi. Questi risultati suggeriscono che espressioni emotive aggressive come la rabbia possono essere informazioni utili per rilevare gli imbroglioni.

Un’espressione facciale che può essere usata per mascherare le emozioni sottostanti è il sorriso, importantissima per la cooperazione sociale. Si è visto che il sorriso è correlato positivamente con la percezione di affidabilità della persona che abbiamo di fronte. 

Sulla base di tutti questi risultati Okubo e Ishikawa (2012) hanno voluto verificare due ipotesi: 1) poiché le espressioni facciali aggressive segnalano un atteggiamento non cooperativo, gli osservatori possono discriminare con successo gli imbroglioni rilevando livelli più elevati di espressioni facciali aggressive? (2) tale rilevamento può essere contrastato da un sorriso falso, che gli imbroglioni esprimono con maggiore intensità rispetto alle persone che collaborano?

Per verificare queste ipotesi, gli autori hanno condotto un esperimento usando fotografie facciali di imbroglioni e persone collaborative, che sono stati classificati sulla base dei punteggi in un gioco economico. Sono state utilizzate tre fotografie con una comunicazione non verbale diversa (felici, neutrali e arrabbiate). I partecipanti avevano il compito di valutare le fotografie del viso in termini di intensità emotiva (la forza dell’emozione che si esprime) e l’affidabilità. Sulla base delle ipotesi, gli autori hanno previsto che (1) le fotografie degli imbroglioni rispetto alle persone collaborative venissero valutate come più intense, (2) le fotografie degli imbroglioni sarebbero state classificate come meno affidabili per l’espressione arrabbiata, (3) l’espressione felice degli imbroglioni avrebbe aumentato l’affidabilità percepita. 

I risultati indicano che la comunicazione non verbale di rabbia degli imbroglioni è considerata più intensa e meno affidabile di quella delle persone collaborative. D’altra parte, le espressioni felici degli imbroglioni avevano un’intensità emotiva più elevata, ma paragonabile a quelle dei collaboratori nell’affidabilità. Questi risultati suggeriscono che il rilevamento degli imbroglioni basato sull’elaborazione di espressioni facciali negative può essere contrastato da un sorriso posato o falso in grado di confondere la nostra interpretazione. 

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    Bibliografia

    Cosmides, L. (1989). The logic of social exchange: Has natural selection shaped how humans reason? Studies with the Wason selection task. Cognition, 31, 187–276.

    Okubo M., Kobayashi A. Ishikawa K. (2012). A Fake Smile Thwarts Cheater Detection. Journal of Nonverbal Behavior, 36:3, pp 217-225 

    Vanneste, S., Verplaetse, J., Van Hiel, A., & Braeckman, J. (2007). Attention bias toward noncooperative people: A dot probe classification study in cheating detection. Evolution and Human Behavior, 28, 272–276.

    
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