Riconoscimento del linguaggio del corpo nei disturbi dello spettro autistico

  • 04-02-2019
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Uno studio effettuato da Wallace e colleghi e pubblicato sulla rivista “Journal Cognition ed Emotion” ha verificato una difficoltà degli individui con disturbo dello spettro autistico nel riconoscere uno dei canali del linguaggio del corpo: le espressioni facciali.

In particolare, il gruppo di individui con ASD (Autism Spectrum Disorder) confondeva i volti che esprimevano paura con quelli di rabbia.

Nella seconda parte dello studio l’elaborazione delle espressioni facciali è stata studiata presentando ai partecipanti i volti in maniera frammentata, solo la regione degli occhi o solo quella della bocca. Gli individui con ASD avevano difficoltà nel riconoscere la paura dagli occhi e il disgusto dalla bocca e più nello specifico confondevano gli occhi spaventati con quelli arrabbiati.

Questa difficoltà nel riconoscere correttamente le emozioni dai volti potrebbe comportare una difficoltà a rapportarsi socialmente con gli altri e a comprenderne lo stato emotivo.

Si ritiene importante quindi riuscire ad allenare i ragazzi con ASD a riconoscere in maniera corretta il linguaggio del corpo degli altri aumentando la loro competenza sociale.

Per fare ciò è necessario conoscere approfonditamente le tecniche di analisi delle espressioni facciali che si basano sulla contrazione dei muscoli facciali e a cui si collegano poi le emozioni.

La tecnica descrittiva o anche detta di codifica individua i muscoli facciali che si contraggono. Nella foto seguente (Figura 1 ) ad esempio, abbiamo la contrazione di vari muscoli:

Figura 1
  • muscolo frontale che fa innalzare le sopracciglia (movimento 1 + movimento 2);
  • muscolo corrugatore e depressore del sopracciglio e muscolo procero che fa avvicinare le sopracciglia (movimento 4);
  • la parte interna del muscolo orbicolare dell’occhio che fa tendere la palpebra inferiore (moviemento 7);
  • muscolo elevatore palpebrale che fa sgranare (l’occhio movimento 5).

La combinazione di tutti questi muscoli crea un’espressione che ha il significato di paura.

Questa espressione di paura veniva confusa dagli individui con ASD con quella della rabbia che analizziamo di seguito (Figura 2).

Figura 2

In questa espressione abbiamo:

  • muscolo corrugatore e depressore del sopracciglio e muscolo procero che fa avvicinare le sopracciglia (movimento 4)
  • la parte interna del muscolo orbicolare dell’occhio che fa tendere la palpebra inferiore (moviemento 7);
  • muscolo elevatore palpebrale che fa sgranare (l’occhio movimento 5)

La combinazione di tutti questi muscoli crea un’espressione che ha il significato di rabbia.

Allenare i ragazzi con ASD ad identificare queste differenze può essere un utile strumento per far prestare più attenzione al linguaggio del corpo degli altri e ad entrare in relazione in modo più funzionale non considerando le intenzioni degli altri come pericoli.

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    Bibliografia

    Ekman, P. e Friesen, W. (1978). Facial Action Coding System: A Technique for the Measurement of Facial Movement. Consulting Psychologists Press, Palo Alto.

    Hjortsjo, C. H. (1970). Man’s face and mimic language. Lund: Studentliterature.

    Legisa J. (2015). Ti leggo in volto. Tecniche e metodi di analisi scientifica delle espressioni facciali. Armando Editore.

    Legisa J. et al. (2015). Body Coding System. In press.

    Simon Wallace, Michael Coleman, Anthony Bailey (2008) An investigation of basic facial expression recognition in autism spectrum disorders. Journal Cognition and Emotion. Volume 22, pages 1353-1380

     

     

    
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