Le donne sorridono di più

  • 13-10-2019
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Sembra che le donne siano portate a  di più. Il sorriso, infatti, è ritenuto un’arma di seduzione molto potente ed è l’espressione che più di tutte attira il genere maschile. 

Riconoscere la tipologia di sorrisi ed il loro significato è estremamente importante per non incorrere in errori di interpretazione. Ci sono moltissimi sorrisi e moltissimi significati diversi. Non tutti i sorrisi sono di gioia o di seduzione.

 

La pericolosità di incorrere in errori di interpretazione se non abbiamo strumenti di analisi del comportamento non verbale affidabile è ben visibile in un esperimento condotto da Woodzicka e colleghi (2005) in cui sono state intervistate 50 donne inserendo alcune domande sessualmente provocatorie intervallate da domande lavorative normali (ad es. “Hai un fidanzato?”). Le donne sono state videoregistrate e le loro espressioni facciali sono state analizzate.

L’analisi dei video ha rilevato che le donne sorridevano frequentemente in risposta alle domande sessualmente provocatorie, ma i sorrisi non erano sorrisi di divertimento, ma sorrisi “falsi” associati al disagio.  Quando i video sono stati successivamente valutati, quelli in condizioni di domande sessualmente esplicite sono stati giudicati meno performanti rispetto all’altra condizione.

In più, i ricercatori hanno mostrato le registrazioni in modalità silenziosa a degli uomini che avevano il compito di indicare la probabilità di possibili molestie sessuali ed essi tendevano a valutare i sorrisi di disagio come sorrisi di accondiscendenza. 

Questi dati sono molto importanti in quanto sottolineano una dinamica curiosa ma anche pericolosa: le donne tendono ad usare falsi sorrisi per coprire il disagio ma questo comportamento sembra ritorcersi contro in quanto vengono reputate come meno competenti o addirittura accondiscendenti anche quando non lo sono. 

Sottolineare questi dati permette anche di rendere consapevoli quelle figure professionali che hanno il compito di giudicare e prendere delle decisioni analizzando le persone che è molto semplice commettere errori se non si hanno degli strumenti oggettivi di analisi che permettano di abbassare il più possibile la soglia di errore.

NeuroComScience nasce nel 2012 con l’intento di portare in Italia le tecniche di analisi comportamentale impiegate dagli anni settanta negli Stati Uniti come ausilio alle attività di polizia, di intelligence ma anche di selezione e valutazione del personale, educazione e clinica. Il team di analisti coordinato dalla fondatrice di NeuroComScience, dottoressa Jasna Legiša, utilizza una metodologia di analisi del tutto peculiare unendo tecniche già collaudate ed altre create in maniera autonoma attraverso la sperimentazione in laboratorio. Il risultato è una prassi di indagine innovativa che permette di profilare in maniera veloce e precisa i soggetti esaminati fornendo molte più informazioni rispetto a quelle ottenibili con le tradizionali metodologie di analisi. Gli analisti di Neurocomscience garantiscono le loro consulenze in molti diversi campi.

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    Bibliografia

    Woodzicka, J.A. & LaFrance, M. (2005). Working on a smile: Responding to sexual provocation in the workplace. In R.E. Riggio & R.S. Feldman (Eds.), Applications of Nonverbal Communication (pp. 139-155). Lawrence Erlbaum Publishers.

    
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