Il potere del “tocco positivo” tra genitore e figlio

  • 10-09-2019
  • Amministratore

Nelle fasi iniziali della relazione genitore-figlio il linguaggio del corpo assume un’importanza
particolare, in primo luogo perché il neonato non sapendo parlare comunica solo con quel canale
e soprattutto perché le informazioni arrivano e vengono percepite dal neonato principalmente dai
movimenti, suoni, espressioni.

 

 

Secondo Stack e Muir (1990) i bambini vengono toccati dai genitori nella maggior parte delle
loro interazioni quotidiane, in particolare le madri toccano i loro bambini tra il 33 e il 61% del
tempo totale in cui interagiscono con loro. Il tocco è uno dei principali mezzi di comunicazione
del linguaggio del corpo ed è in grado di regolare le percezioni e le emozioni dei bambini e
anche di modificare il loro comportamento. Numerosi autori hanno anche evidenziato che
l’esperienza del primo contatto interpersonale è associata alla successiva autostima,
soddisfazione della vita e competenza sociale (Deethardt and Hines 1983; Fromme et al. 1989;
Jones e Brown 1996). Pertanto, il contatto interpersonale genitore-figlio ha implicazioni di lunga
durata per lo sviluppo fisico e psicologico dei bambini.
Di particolare rilevanza per lo sviluppo fisico e psicologico dei bambini è il tocco positivo che è
stato definito come il toccare un bambino in modo gentile accarezzandolo, tenendolo per mano,
abbracciandolo, baciandolo guidandolo fisicamente (Stansbury et al. 2012).
Ad esempio, gli studenti universitari che hanno riferito di aver avuto alti livelli di contatto
positivo con i genitori durante l’infanzia, hanno riportato livelli più bassi di depressione e
relazioni romantiche più soddisfacenti nell’adolescenza e nella prima età adulta (Takeuchi et al.
2010).
In uno studio di Aznar e Tenenbaum (2016) hanno voluto esaminare l’influenza del tocco
positivo delle madri e dei padri e la vicinanza ai loro bambini di 4-6 anni attraverso due compiti:
gioco con narrazione e una reminiscenza (conversazione sulle emozioni passate).
Sessantacinque madri e padri spagnoli e i loro bambini di 4 anni (M = 53,50 mesi, SD = 3,54) e
di 6 anni (M = 77,07 mesi, SD = 3,94) hanno partecipato a questo studio.
I risultati indicano che i padri hanno toccato positivamente i loro figli più frequentemente
durante il compito di narrazione legata al gioco rispetto alle madri. Sia le madri che i padri erano
più vicini ai loro bambini di 6 anni rispetto a quelli di 4 anni. Ed infine, i bambini di 6 anni sono
rimasti più vicini ai loro genitori rispetto ai bambini di 4 anni.

Questi risultati hanno importanti implicazioni per verificare l’importanza del linguaggio del
corpo nello sviluppo socio-emotivo dei bambini.

NeuroComScience, laboratorio di analisi scientifica del comportamento, ha applicato tali tecniche a qualche volto famoso, offrendo brevi studi sul comportamento verbale e non verbale dei soggetti che proprio per la delicata situazione che stanno attraversando in un dato momento sono molto espressivi e si prestano particolarmente all’analisi.

Asia Argento, espostasi in prima linea come attivista del movimento #MeToo contro le molestie sessuali, è stata poi denunciata da un giovane attore per averlo aggredito sessualmente quando lui aveva 17 anni.

L’immagine scattata invece risale a qualche mese prima in occasione del suo infocato discorso a Cannes in cui mosse l’accusa di stupro nei confronti del produttore americano Weinstein. In controtendenza rispetto a quanto scrivono i media e i social sull’attrice dopo le accuse del giovane attore, abbiamo deciso di prendere in considerazione proprio un’immagine del suo volto di quel momento. Applicandovi le tecniche di analisi dell’espressioni faciali, emergono chiaramente come due emozioni dominanti il disgusto e la rabbia: solco nasolabiale quadrato (10), labbra serrate premute l’uno contro l’altro (24) con un abbassamento e avvicinamento delle sopracciglia (4) appena accennato.

Evitando di fare ipotesi azzardate su quanto sia successo più di 25 anni fa all’attrice romana, di una cosa si può essere certi senza fuoriuscire dall’ambito scientifico di analisi comportamentale: Asia Argento crede sinceramente di aver subito un torto riprovevole e non vi sembra essere a livello emotivo alcuna contraddizione tra le dure parole del suo discorso, piene di rabbia e disprezzo, e le emozioni espresse dal suo comportamento non verbale.

NeuroComScience nasce nel 2012 con l’intento di portare in Italia le tecniche di analisi comportamentale impiegate dagli anni settanta negli Stati Uniti come ausilio alle attività di polizia, di intelligence ma anche di selezione e valutazione del personale, educazione e clinica. Il team di analisti coordinato dalla fondatrice di NeuroComScience, dottoressa Jasna Legiša, utilizza una metodologia di analisi del tutto peculiare unendo tecniche già collaudate ed altre create in maniera autonoma attraverso la sperimentazione in laboratorio. Il risultato è una prassi di indagine innovativa che permette di profilare in maniera veloce e precisa i soggetti esaminati fornendo molte più informazioni rispetto a quelle ottenibili con le tradizionali metodologie di analisi. Gli analisti di Neurocomscience garantiscono le loro consulenze in molti diversi campi.

A settembre 2019  inizia la nuova edizione del Master in Analisi Scientifica della Comportamento verbale e non Verbale organizzato da NeroComScience: l’acceso è a numero chiuso, fino a esaurimento dei posti disponibili.

Per informazioni e iscrizione:

https://lab-ncs.com/master-analisi-scientifica-del-comportamento-non-verbale/

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    Bibliografia

    Aznar a. & Tenenbaum R.H. (2016). Parent-Child Positive Touch: Gender, Age, and Task Differences.
    Journal of Nonverbal Behavior, 40:4, pp 317-333
    Deethardt, J. F., & Hines, D. G. (1983). Tactile communication and personality differences. Journal of
    Nonverbal Behavior, 8, 143–156.
    Fromme, D. K., Jaynes, W. E., Taylor, D. K., Hanold, E. G., Daniell, J., Rountree, J. R., & Fromme, M.
    L. (1989). Nonverbal behavior and attitudes toward touch. Journal of Nonverbal Behavior, 13, 3–14.
    Jones, S. E., & Brown, B. C. (1996). Touch attitudes and behaviors, recollections of early childhood
    touch, and social self-confidence. Journal of Nonverbal Behavior, 20, 147–163.
    Stack, D. M., & Muir, D. W. (1992). Adult tactile stimulation during face-to-face interactions
    modulates five-month-olds’ affect and attention. Child Development, 63, 1509–1525.
    Stansbury, K., Haley, D., Lee, J., & Brophy-Herb, H. E. (2012). Adult caregivers’ behavioural
    responses to child noncompliance in public settings: Gender differences and the role of positive and
    negative touch. Behavior and Social Issues, 21, 80–114.
    Takeuchi, M. S., Miyaoka, H., Tomoda, A., Suzuki, M., Liu, Q., & Kitamura, T. (2010). The effect of
    interpersonal touch during childhood on adult attachment and depression: A neglected area of family
    and developmental psychology? Journal of Child and Family Studies, 19, 109–117.

     

    
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