La funzione dell’orgoglio: riconoscerlo grazie alla comunicazione non verbale

  • 05-02-2019
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In un articolo pubblicato sulla rivista Cognition and Emotion, i ricercatori Jason Martens, Jessica Tracy e Azim Shariff (2012) sostengono che l’orgoglio e la vergogna sono adattivi e servono a indicare rispettivamente il successo e l’insuccesso.

Nel loro articolo, sostengono che non solo questi segnali sono universalmente riconosciuti ma che servono anche a scopi specifici.

L’orgoglio è collegato al successo e anche fisicamente fa apparire più forti e potenti e quindi in grado di accedere alle risorse in maniera non equa. Chi osserva questi indicatori nell’altro è avvantaggiato in quanto riconosce le persone più inclini ad arrivare al successo

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Riconoscere l’orgoglio  

Vediamo assieme come riconoscere l’orgoglio analizzando la comunicazione non verbale della persona che abbiamo di fronte.

Espressioni: l’orgoglio è contraddistinto da un sorriso di lieve intensità, dall’innalzamento degli angoli della bocca o dal trascinamento in senso orizzontale delle labbra (movimento 12 o 14)

 

Motorio gestuale: testa innalzata (53), petto in fuori, spalle verso indietro (SP4) e dalla posizione laterale delle braccia (mani sui fianchi o braccia innalzate lateralmente con mani tese a pugno (M16).

 

I benefici di riconoscere l’orgoglio  

Mostrare orgoglio è un segnale che attira l’attenzione su di sé, rende il corpo più grande e più evidente, è l’esatto contrario della vergogna che tende a ridurre le dimensioni del corpo. L’orgoglio in questo modo segnala agli altri chi è degno di attenzione e chi è meglio emulare (modalità di apprendimento primaria).

Molti sono gli studi infatti che supportano l’idea che le persone che mostrano orgoglio sono percepite come più affidabili e autorevoli.

Anche i bambini di 2-3 anni tendono a scegliere di imparare dagli adulti che mostrano una comunicazione non verbale che invia segnali di sicurezza piuttosto che da quelli che mostrano incertezza. In uno studio, infatti, adulti sicuri e incerti hanno manipolato oggetti diversi e si è visto che i bambini tendevano a scegliere lo stesso oggetto usato dell’adulto sicuro.

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    Bibliografia

    Ekman, P. e Friesen, W. (1978). Facial Action Coding System: A Technique for the Measurement of Facial Movement. Consulting Psychologists Press, Palo Alto.

    Hjortsjo, C. H. (1970). Man’s face and mimic language. Lund: Studentliterature.

    Legisa J. (2015). Ti leggo in volto. Tecniche e metodi di analisi scientifica delle espressioni facciali. Armando Editore.

    Legisa J. et al. (2015). Body Coding System. In press.

    Martens, Jason P.; Jessica L. Tracy and Azim F. Shariff (2012). Status signals: Adaptive benefits of displaying and observing the nonverbal expressions of pride and shame. Cognition & Emotion, 26(3), pp. 390-406

     

    
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