La comunicazione non verbale e il miglioramento della relazione con i pazienti

  • 30-01-2019
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La dermatologia, come tutte le professioni volte alla cura della persona, necessita di avere un rapporto di fiducia  e un clima positivo con il paziente. Trattare problemi fisici e che possono essere fastidiosi infatti richiede una dose di empatia e comprensione che non va sottovalutata. 

La capacità di rilevare e interpretare la comunicazione non verbale, inclusa l’analisi delle espressioni facciali può avere numerosi vantaggi per costruire un rapporto positivo con il paziente.

La comunicazione non verbale può fungere da apertura per esplorare problemi più profondi. Molte volte infatti, in ambito medico, ci si trova davanti a pazienti che riportano problemi superficiali che nascondono problemi più profondi che necessitano di altri tipi di interventi.

Il rilevamento della risposta emotiva del paziente è spesso un momento in cui un abile clinico può scoprire cosa sta realmente accadendo, ponendo domande su fattori, paure e preoccupazioni sottostanti che potrebbero non essere state esplicitate dal paziente nel primo colloquio.

Come facciamo a capire se il paziente ha paura?

Una persona che ha paura assume specifiche espressioni facciali analizzabili con tecniche di analisi scientifiche della comunicazione non verbale. La prima tecnica di codifica delle espressioni del volto è stata elaborata da Hjorstjo (1969).

Le principali espressioni facciali dell’emozione della paura sono:

Figura 1: innalzamento e avvicinamento delle sopracciglia (Movimenti 1+2+4)

Figura 2: La tensione delle labbra (movimento 20)

Figura 2

Figura 3: gli occhi sgranati (movimento 5)

Figura 3

Anche per il corpo esistono tecniche e metodi per l’interpretazione dei vari movimenti; il sistema elaborato da NeuroComScience (2013), Il Body Coding System, permette di individuare i movimenti ed attribuire loro i vari significati.

Il corpo che esprime paura presenta dei cambiamenti come: il tronco indietro e incurvato, i passi e i piedi che si direzionano via dall’interlocutore, le braccia sempre a contatto con il corpo, le mani nella paura sono il più delle volte una appoggiata all’altra o una racchiusa nell’altra (Figura 4).

 

Figura 4

Avere un occhio attento ed allenato a comprendere la comunicazione non verbale permette di avvicinarsi al paziente che si sentirà più compreso ed aiutato.

 

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      Bibliografia

      Ekman, P. e Friesen, W. (1978). Facial Action Coding System: A Technique for the Measurement of Facial Movement. Consulting Psychologists Press, Palo Alto.

      Hjortsjo, C. H. (1970). Man’s face and mimic language. Lund: Studentliterature.

      Legisa J. (2015). Ti leggo in volto. Tecniche e metodi di analisi scientifica delle espressioni facciali. Armando Editore.

      Legisa J. et al. (2015). Body Coding System. In press.

       https://www.my-personaltrainer.it/salute/iridologia.htm

       

      
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