Comunicazione non verbale: gli effetti delle caratteristiche del caso sulle confessioni e smentite

  • 01-03-2019
  • Amministratore

Una delle domande che spesso ci si fa in ambito investigativo è se ci possono essere delle variabili che influenzano le confessioni. Ci sono alcune ricerche che indicano che anche caratteristiche della comunicazione non verbale del sospettato o dell’intervistatore può avere un effetto sull’andamento dell’indagine. Queste conoscenze si rivelano molto utili per l’avvocato che dovrà difendere il suo assistito.

 

 

Lo studio effettuato da Moston e colleghi aveva l’obiettivo di verificare se alcune caratteristiche del sospettato e del caso possano influenzare confessioni e smentite.

Per questo studio è stato utilizzato un campione di 1067 casi raccolti in 9 stazioni di polizia.

Le sette variabili chiave valutate attraverso 2 questionari somministrati prima e dopo l’interrogatorio erano le seguenti:

  1. La percezione da parte dell’intervistatore della forza delle prove contro il sospetto. Sono stati codificati 3 livelli di prova: deboli, moderati, forti;
  2. La percezione da parte dell’intervistatore della gravità del reato. Tre livelli di gravità sono stati codificati: banale, moderatamente serio e molto serio;
  3. Tipo di reato. Sono stati divisi in due categorie: reati contro la proprietà (rapine, furti con scasso, incendio doloso etc.) e reati contro la persona (aggressione, stupro etc.)
  4. Età del sospetto: sono stati creati quattro gruppi: < 17 anni, 17-21 anni, 22-31 anni, > 32 anni;
  5. Sesso del sospetto;
  6. Storia del sospettato: sono stati classificati in quelli con e senza precedenti penali;
  7. Uso di consulenza legale: alcuni sospetti accettano consigli legali, altri no. Sono state codificate due categorie di supporto legale: nessun avvocato presente e consulenza legale non fornita oppure consulente legale presente e consiglio legale fornito.

Sono stati identificati tre principali risultati delle interviste: il sospetto confessa, nega o non fa nessuna di queste due cose.

I risultati indicano che sono tre le caratteristiche che hanno influito sull’esito delle interviste: la forza delle prove, la gravità del reato e la presenza o l’assenza della consulenza legale.

Le diverse strategie di intervista non hanno influenzato il numero di confessioni, supportando così le tesi a favore di un approccio più informativo e non manipolativo alla discussione piuttosto che un approccio apertamente persuasivo in cui il successo è definito in termini di ammissioni ottenute.

Rispetto a questo ultimo argomento è importante sottolineare che un’intervista effettuata in maniera meno dominante e con modalità aperte aiuta anche il reperimento di informazioni che arrivano dalla comunicazione non verbale del sospettato. Infatti, più la persona viene stimolata a parlare più invierà informazioni con la comunicazione non verbale, informazioni che possono essere molto utili per avere un quadro chiaro e affidabile.

 

 

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    Bibliografia

    Moston, S., Stephenson, G. M., & Williamson, T. M. (1992). The effects of case characteristics on suspect behaviour during police questioning. British Journal of Criminology, 32, 23–40

     

    
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