RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI DAL LINGUAGGIO DEL CORPO TRA I PAZIENTI CON DEPRESSIONE UNIPOLARE.

  • 21-01-2015
  • Amministratore

Il disturbo depressivo maggiore rappresenta una causa importante e comune di disabilità e di perdita di valore sociale (Kessler et al, 2003; Richards, 2011).
L’adattamento psicosociale riflette il funzionamento e la soddisfazione di un individuo in più ruoli sociali (ad esempio la famiglia, l’ambiente di lavoro, gli amici) ed è il risultato di una complessa interazione di bisogni personali/desideri e richieste sociali (Figueira e Brissos (2011)). Le ragioni che stanno dietro a un indebolimento psicosociale nella depressione non sono ben conosciute (Hammen et al., 2009): un’ipotesi significativa suggerisce che sia presente un riconoscimento anormale delle emozioni del viso e del linguaggio del corpo prodotte da stimoli socialmente rilevanti (Ridout et al, 2007; Bourke et al, 2010; Bistricky et al, 2011).
Gli studi di cui sopra si sono basati sulle emozioni ritratte da espressioni facciali e infatti la ricerca sulla percezione delle emozioni nella depressione ha usato primariamente stimoli di volti umani trascurando l’universo del linguaggio del corpo (Coulson, 2004).
Lo studio della percezione del linguaggio del corpo nella depressione riempie una nicchia critica, perché i circuiti cerebrali di elaborazione degli stimoli del linguaggio del corpo sono solo parzialmente sovrapposti ai circuiti cerebrali di elaborazione delle espressioni facciali (de Gelder, 2006) e forse colpiti in modo differente dalla malattia depressiva.
Il linguaggio del corpo è definito come l’insieme di segni (ad esempio la postura, la velocità di movimento, il significativo coordinamento delle azioni) espressi dal corpo umano (Watzlawick et al, 1967; DeGelder 2006; Schindleretal, 2008) che veicola una quantità significativa di informazioni emotivamente e socialmente rilevanti (Adolphs e Tranel, 2003; Heberlein et al, 2004;. Bigelowetal, 2006; Atkinson et al., 2007).
Il campione di questo studio delle emozioni dal linguaggio del corpo era costituito da 51 pazienti esaminati durante un episodio attivo di depressione, 68 esaminati con la malattia in remissione e 69 partecipanti di confronto sani reclutati presso l’Università di Iowa Dipartimento di Medicina Interna e Psichiatria servizi ospedalieri di ricovero e ambulatoriali, dal servizio Iowa City Veterans Administration Medical Center di cure primarie e attraverso la pubblicità come parte di uno studio sulla depressione e la percezione sociale (Paradiso et al., 2011).
Sono state somministrate a tutti la Hamilton Depression Rating Scale (HAM-D, Hamilton, 1960), la Hamilton Anxiety Rating Scale (HAMA, Hamilton, 1959) e la Social Adjustment Scale Self-Report (SAS-SR) per valutare la presenza o meno di sintomi depressivi e ansiogeni. Le attività sperimentali includevano il riconoscimento delle emozioni del viso e del linguaggio del corpo da soggetti in movimento formati da punti di luce su schermo nero, da posture del corpo e da immagini e video con volti nascosti e visibili. Queste attività sono state sviluppate e modificate nei Dipartimenti di Neurologia e Psichiatria presso la University of Iowa. I tempi di somministrazione totale erano di 40-45 minuti ed i partecipanti hanno avuto l’opportunità di fare delle pause tra ogni attività, se lo desideravano.
Per valutare se le differenze cognitive potevano influenzare la performance di gruppo sul riconoscimento delle emozioni del viso e del linguaggio del corpo sono state valutate: l’intelligenza generale (Wechsler Abbreviated Scale of Intelligence, WASI, Wechsler, 1999), la percezione visiva e la memoria (Judgment of Line Orientation Benton Lines, Benton et al.,1978) e la memoria verbale (Rey Auditory Verbal Learning Task RAVLT, Schmidt, 1996); sono inoltre stati somministrati il Benton Face Recognition (Benton et al., 1983) e la Rey–Osterrieth Complex Figure (ROCFT, Meyers e Meyers, 1995).
La percezione delle emozioni attraverso il linguaggio del corpo ha dimostrato di essere una misura promettente della cognizione sociale ed ha postulato di essere un fattore potenzialmente influente dell’adattamento sociale (Seay e Altekruse, 1979; Noller, 1980; Trower, 1980; Hodgins e Zuckerman, 1990). I risultati di questo studio hanno infatti indicato che i pazienti con depressione visualizzano una precisione del riconoscimento delle emozioni più povera per gli stimoli di gioia del linguaggio del corpo che non comprendono le espressioni facciali. I risultati sono stati simili per gli stimoli che includevano le espressioni facciali. Lo scarso riconoscimento della felicità era evidente sia con stimoli statici che dinamici e l’adattamento psicosociale è risultato peggiore sia nei partecipanti depressi che nei partecipanti in remissione rispetto ai soggetti sani.

Tuttavia per quanto riguarda la percezione delle emozioni del viso e del linguaggio del corpo, i partecipanti in remissione si comportavano essenzialmente come gli individui senza una storia di depressione.
In conclusione i risultati di questo studio hanno validità naturalistica e dimostrano che i partecipanti in remissione (presumibilmente in parte per gli effetti benefici del trattamento farmacologico) mostrano una normale percezione delle emozioni del linguaggio del corpo.
 

(Tratto dalla rivista scientifica Psychiatry Research, 2013 by Felice Loi, Jatin G. Vaidya, Sergio Paradiso)

 


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