REGOLAZIONE DEL RAPPORTO DI COPPIA: L’AUTOSTIMA IMPLICITA PREDICE IL COMPORTAMENTO NON VERBALE POSITIVO DURANTE LE CRISI DI UNA RELAZIONE SENTIMENTALE.

  • 13-02-2015
  • Amministratore

Il bisogno di appartenenza e di sentirsi accettati è una motivazione fondamentale dell’essere umano (Baumeister & Leary, 1995; Bowlby, 1982) e poiché le relazioni sentimentali rappresentano un’importante occasione di soddisfare tali bisogni, è importante capire come le persone riescano a mantenere queste relazioni nei casi in cui l’accettazione sia minacciata.
Gran parte della ricerca esplora i modi in cui si risponda a tali minacce nelle relazioni sentimentali e si è concentrata sul ruolo moderatore dell’autostima implicita, che ha origini sociali e si sviluppa durante i primi anni di vita nell’interazione positiva con i genitori (DeHart, Longua, e Smith, 2011; DeHart, Pelham, e Tennen, 2006; Koole, Dijksterhuis, & van Knippenberg, 2001). Tale sviluppo positivo prevede la capacità di riconnessione interpersonale dopo eventi sociali negativi (Dehart, Tennen, Armeli, Todd, e Mohr , 2009).
La ricerca esplora i correlati comportamentali dell’autostima e suggerisce che le autovalutazioni implicite dovrebbero essere più predittive del comportamento non verbale (Chartrand & Bargh, 1999; Hetts & Pelham, 2001; Rudolph et al, 2010;. Spalding & Hardin, 1999) e spontanee (Conner & Barrett 2005;. Rudolph et al, 2010) e l’effetto di autostima implicita sul comportamento non verbale si estenderebbe alle interazioni minacciose presenti nelle relazioni sentimentali.
La ricerca qui presentata prevede due diversi studi che hanno coinvolto complessivamente 332 studenti universitari di ambedue i sessi, di età media 20 anni, coinvolti in una relazione affettiva da almeno un mese. E’ stata utilizzata la scala dell’autostima di 10 item di Rosenberg per attingere alle autovalutazioni esplicite; il test Name-Letter per stimare le valutazioni implicite del sé; l’One-item è stato utilizzato per valutare l’impegno dei partecipanti nell’attuale relazione.10 variabili sono state utilizzate per intercettare il comportamento non verbale, 5 comportamenti non verbali positivi (contatto visivo, sorriso, contatto fisico…) e 5 comportamenti non verbali negativi (aggrottare le sopracciglia,alzare gli occhi, scuotere il capo…).

Dopo la misurazione di autostima esplicita e implicita e dell’impegno nella relazione, è stato chiesto alle coppie di individuare un problema che di recente era stato fonte di disaccordo nel loro rapporto, poi è stato chiesto loro di discuterne per 7 minuti, durante i quali sono state videoregistrate.
Le registrazioni sono state codificate da osservatori addestrati, il comportamento non verbale è stato valutato dai feedback sulle 10 variabili (Heyman e Vivian, 2000). Su una scala che va da 1 (per niente) a 7 (quasi tutto il tempo) gli osservatori del comportamento non verbale hanno valutato il grado in cui i partecipanti erano impegnati in ciascuno dei 5 comportamenti non verbali positivi e 5 comportamenti non verbali negativi.
Quando i partecipanti percepivano il loro partner come seriamente impegnato nel rapporto, quelli con livelli alti di autostima implicita visualizzavano un comportamento non verbale positivo durante un’interazione di conflitto videoregistrata. Tuttavia quando la percezione di impegno del partner era bassa, sia le persone con livelli alti che quelle con livelli bassi nell’autostima implicita non differivano nel tipo di comportamento osservato. Questi risultati suggeriscono che le persone con alta autostima implicita regolano la connessione in modo simile alle loro controparti a bassa autostima implicita quando dubitano dell’impegno del partner.
I risultati di questa ricerca sono entusiasmanti per diversi motivi. In primo luogo forniscono la prova che l’autostima implicita prevede anche il comportamento non verbale in risposta a minacce al rapporto di coppia. In secondo luogo, mentre i risultati suggeriscono che l’autostima implicita regola il collegamento non verbale, essi rivelano anche una complessa interazione tra le motivazioni implicite e la correzione cosciente. Cioè quando i partecipanti dubitavano esplicitamente dell’investimento del partner nel rapporto, quelli con autostima implicita alta sembravano correggersi per attivare automaticamente connessioni agli obiettivi.
Questi risultati sono coerenti con la recente ricerca che sostiene l’esistenza di un rapporto di coppia “intelligente” inconscio (Murray et al., 2010).
Tuttavia le persone con bassa autostima implicita non riuscivano ad aumentare la connessione ai partner che percepivano come altamente impegnati. La tendenza a resistere alla connessione potrebbe essere così forte nelle persone con bassa autostima implicita che esse potrebbero non riuscire a prendere in considerazione la prova esplicita dell’amore di un partner. Inoltre i risultati suggeriscono che l’autostima implicita predirebbe la connessione e potrebbe essere particolarmente sensibile ad una dimostrazione di disponibilità del partner.

 

 

(Tratto dalla rivista scientifica Journal of Experimental Social Psychology, 2012 by Julie Longua Peterson, Tracy DeHart)


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