Articolo de “La Repubblica”

  • 01-10-2016
  • Jasna Legiša

Estratto dall’articolo pubblicato sul sito de “La Repubblica”.

“La direttrice del laboratorio di analisi comportamentale Neurocomscience: “Esistono software che rilevano automaticamente le espressioni facciali, ma spesso presentano risultati ancora poco attendibili”.

Jasna Legisa, direttrice del laboratorio di analisi comportamentale Neurocomscience, può un software sostituire l’uomo nella scoperta delle bugie?

“Non ancora del tutto. Esistono software che rilevano automaticamente le espressioni facciali, ma spesso presentano risultati ancora poco attendibili. Come dimostrato dalla ricerca che ho condotto insieme a Nicola Schirru e Jessica Vascotto, la menzogna si rileva dalla presenza di incongruenze tra linguaggio verbale e non verbale. Oggi manca un software che integra i due canali”.

Però i ricercatori sostengono che il loro software batte gli esperti umani…

“Dire che l’esperto umano smaschera il bugiardo solo la metà delle volte significa ridurre la sua utilità. Noi ci esprimiamo solo quando siamo convinti di una valutazione, e questo ci porta a minimizzare gli errori. Quando la macchina riuscirà ad analizzare una conversazione dinamica con l’interrogato e intuirà le domande giuste da porre, allora forse potrà arrivare allo stesso livello dell’uomo”.

Ci sono aspetti di un interrogatorio che possiamo delegare a una macchina?

“Le espressioni facciali sono universali. Questo è un punto forte della macchina. Anche i parametri paraverbali (tono e ritmo della voce) possono essere analizzati da software specifici. Ma non bisogna scambiarli per un oracolo. Sicuramente rappresentano il futuro e anche noi stiamo lavorando in questa direzione.


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