LO STILE DI PREPARAZIONE DEI DISCORSI POLITICI: LA RISPOSTA EMOTIVA A MICROESPRESSIONI DI EMOZIONI FACCIALI

  • 07-01-2015
  • Amministratore

Gli appelli televisivi a sostegno di leaders politici sono parte integrante ed importante di un processo politico che sfrutta come la presenza personale del leader venga percepita nel trasmettere un messaggio (Friedman et al 1980a, b;. Masters 1989; Miller e Stiles 1986).
Sembrerebbe che i messaggi più suggestivi emotivamente, come quelli presentati dai leader in televisione e faccia a faccia, portino a livelli più elevati di risposta emotiva da parte dei telespettatori (Way e Masters 1996a, b ; Schubert et al 2002) rispetto agli appelli che sono solo scritti o solo audio o nascosti in una notizia al telegiornale (Schubert 1998. Patterson et al 1992).
Tuttavia rimangono aperte le questioni riguardanti se e come gli individui rispondano alle sottili e brevi espressioni facciali leader. Le microespressioni delle emozioni facciali durano meno di un secondo dall’inizio alla conclusione e possono inserirsi nelle espressioni facciali prevalenti del mittente (Ekman 1992;. Ekman e Friesen 2003; Frank e Ekman 1997; 2004; Porter e ten Brinke 2008).
Secondo Ekman e Friesen ”Le microespressioni sono tipicamente incorporate nel movimento, spesso in movimenti facciali che fanno parte del parlato e sono in genere immediatamente seguite da un’espressione facciale mascherata.” (2003) Queste microespressioni rappresentano forse il vero stato emotivo del mittente, soprattutto quando i sentimenti sono intensi o forse rivelano un comportamento conflittuale (Fridlund 1994, 1997) in cui l’intensità del messaggio previsto è mascherata. Quindi, anche se l’oratore vuole indurre in errore il pubblico tramite il suo stato emotivo o le sue intenzioni comportamentali, i telespettatori potrebbero essere comunque influenzati dalle sue microespressioni.
Il materiale usato per questo studio è stato il discorso televisivo, tenuto a livello nazionale dal presidente George Bush l’8 agosto 1990, che annunciava l’impegno delle forze Usa nel Golfo Persico in risposta all’invasione irachena del Kuwait. Il discorso è stato scelto per la presenza di un comportamento non verbale discrepante del presidente George H.W. Bush come risposta ad un argomento emotivamente carico.
Il discorso è stato registrato da C-SPAN ed è durato undici minuti e 52 secondi; durante questo arco di tempo il presidente Bush ha rivelato diverse microespressioni con bocca aperta e denti scoperti. I ricercatori sono stati in grado di identificare e rimuovere sette di queste microespressioni di durata brevissima dal nastro video del discorso per il trattamento sperimentale. In seguito le microespressioni del presidente sono state codificate attraverso l’analisi oggettiva della sua muscolatura facciale utilizzando il metodo di osservazione FACS (Facial Action Coding System; Ekman et al 2002a).
Due serie di esperimenti sono stati condotti con 93 partecipanti nella primavera del 2000 (2-9 marzo) e ulteriori 113 partecipanti nell’autunno del 2000 (22 Settembre – 13 Ottobre). I 206 partecipanti sono stati assegnati in modo casuale ad una delle due condizioni: la condizione di controllo, in cui i partecipanti hanno visto il discorso del Presidente Bush senza alcuna modifica (N = 100) e il discorso con le microespressioni rimosse (N = 106). Il tempo totale impiegato per lo studio variava da 25 a 30 minuti. I partecipanti erano per il 68,4% donne e l’età andava dai 18 ai 49 anni, con un’età media di 20 anni.
Sia prima che immediatamente dopo il discorso i partecipanti sono stati invitati a compilare una scala le cui variabili andavano da ”un po”’ a ”molto” in base a come si sentivano ”in questo momento”. Le differenze delle risposte tra pre-test e post-test sono state poi analizzate per verificare le ipotesi sugli effetti del discorso.
Le risposte dei partecipanti dopo la rimozione delle microespressioni facciali dal discorso suggeriscono che esse cambiano la risposta emotiva: i partecipanti si sono sentiti infatti significativamente più minacciati e arrabbiati dopo aver assistito al discorso con le microespressioni rimosse.
Le microespressioni del viso del presidente Bush quindi smorzano la risposta emotiva del contenuto semantico e non verbale del discorso, un risultato in linea con la valutazione di Bucy e colleghi ”dell’impatto delle espressioni facciali inappropriate” (Bucy 2000, 2003; Bucy e Bradley 2004; Bucy e Newhagen 1999).
Questo studio dimostra che la presenza di microespressioni facciali nei discorsi politici influenza la risposta emotiva al discorso, perciò i politici che sono in grado di esprimere una variegata gamma di emozioni potrebbero essere più efficaci nel guadagnare il sostegno e l’empatia del pubblico in un processo di comunicazione in cui la risposta emotiva da parte dei telespettatori gioca un ruolo chiave.

 

 

(Tratto dalla rivista scientifica Motivation & Emotion, 2009 by Patrick A. Stewart, Bridget M. Waller, James N. Schubert)


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