L’EMISSIONE DI SUONI UMANI E ANIMALI INFLUENZANO IL RICONOSCIMENTO DEL LINGUAGGIO DEL CORPO.
- 15-02-2015
- Amministratore
Quando Hitchcock mostra Norman Bates che accoltella a morte la sua vittima sotto la doccia o quando la pinna dorsale dello squalo emerge in superficie in “Jaws” la colonna sonora è sempre lì a sottolineare il messaggio. I registi si basano molto sulla colonna sonora per aggiungere una dimensione extra all’esperienza di vedere un film, per trasmettere emozioni che mirano a creare un’esperienza multimodale.
La ricerca sperimentale sulla percezione combinata di stimoli uditivi e visivi ha una lunga storia (Müller, 1840) e oggi ci sono considerevoli prove che gli stimoli multisensoriali presentati in una prossimità spaziale o temporale sono vincolati dal cervello in una gestalt percettiva unica (de Gelder e Bertelson, 2003; Welch e Warren, 1986). Gli studi che indagano il riconoscimento di espressioni emotive umane bimodali consistono tipicamente nel presentare coppie di stimoli audiovisivi in cui il contenuto emotivo è o congruente o incongruente tra la modalità visiva e uditiva (de Gelder et al, 1999;. De Gelder e Vroomen, 2000; Ethofer et al, 2006;. Massaro e Egan, 1996; Spreckelmeyer et al, 2006;. Van den Stock et al, 2007).
Sappiamo, per esperienza quotidiana, che le emozioni non sono espresse solo dal viso e con la voce ma anche trasportati con forza e da considerevole distanza tramite il linguaggio del corpo.
Il primo obiettivo di questo studio è stato quello di verificare se le informazioni uditive influenzavano il riconoscimento dell’emozione espressa con il linguaggio del corpo presentato simultaneamente. Per verificare se tale influenza crossmodale veniva ottenuta sono state presentate videoclip abbinate a vocalizzazioni non verbali con l’istruzione di categorizzare l’emozione espressa dal corpo ignorando le informazioni fornite dal canale uditivo. I risultati indicano chiaramente che il riconoscimento del linguaggio del corpo è influenzato da espressioni vocali non verbali.
Il secondo obiettivo era quello di valutare se l’influenza crossmodale dipendeva dalla fonte percepita dalle informazioni uditive o veniva ottenuta anche quando diverse fonti (suoni umani o animali) avevano una funzione di segnale simile. Infatti è stata trovata una chiara influenza di attività irrilevanti delle voci umane nel riconoscimento del linguaggio del corpo; tuttavia i risultati dimostrano anche che il riconoscimento del linguaggio del corpo è influenzato da suoni ambientali.
Un linguaggio del corpo felice è riconosciuto meglio in combinazione con il canto di gioia degli uccelli e riconosciuto peggio in combinazione con un cane che abbaia aggressivo rispetto a quando lo stesso linguaggio del corpo felice è presentato senza informazioni uditive.
I corpi umani sono più intimamente legati alle espressioni vocali umane rispetto alle vocalizzazioni degli animali, il che suggerisce che le influenze crossmodali sono più probabili in una coppia corpo-voce, anche se entrambi possono essere percepiti come portatori dello stesso significato, un tipico esempio è la segnalazione di pericolo. La significativa interazione a due vie ”emozione uditiva × interazione” indica che l’impatto delle vocalizzazioni umane sul riconoscimento del linguaggio del corpo è relativamente nuovo, che si dovranno affrontare le questioni sollevate per tre decenni riguardanti i legami tra visto e sentito nella percezione del linguaggio.
I risultati indicano quindi che il riconoscimento del linguaggio del corpo è sbilanciato verso l’emozione espressa dalle informazioni uditive presentate simultaneamente siano esse composte da suoni umani o di animali. Inoltre il verificarsi di influenze crossmodali sia di vocalizzazioni umane che animali nel riconoscimento del linguaggio del corpo dinamico non consentono conclusioni riguardanti la natura degli effetti.
(Tratto dalla rivista scientifica Brain Research, 2008 by Jan Van den Stock, Julie Grèzes, Beatrice de Gelder)