LA MALATTIA DI HUNTINGTON OSTACOLA IL RICONOSCIMENTO DEL LINGUAGGIO DEL CORPO ARRABBIATO E STRUMENTALE.

  • 18-02-2015
  • Amministratore

La malattia di Huntington (HD) attacca principalmente le strutture dei gangli basali (per lo più nucleo caudato e putamen) portando a deficit motori gravi (Vonsattel et al., 1985). Allo stesso tempo la HD è accompagnata da deficit nel riconoscere il linguaggio del corpo e le espressioni emotive in particolare le espressioni facciali di disgusto (Sprengelmeyer et al, 1996; Wang., Hoosain, Yang, Meng, e Wang, 2003). Tuttavia, in circostanze naturali, le espressioni facciali sono raramente isolate ma si verificano nel contesto dell’espressione di tutto il corpo. La nostra capacità di percepire queste espressioni emotive tramite il linguaggio del corpo e la loro rappresentazione nel cervello sta diventando un tema di ricerca importante (de Gelder, 2006) ed esplorare come i pazienti affetti da HD riconoscono il linguaggio del corpo può contribuire in modo significativo a nuove scoperte.
In studi precedenti, con osservatori neurologicamente sani, è stata usata la fMRI per chiarire come il cervello riconosca la felicità o il timore espresso da un corpo umano (de Gelder, Snyder, Greve, Gerard, e Hadjikhani 2004; Grezes, Pichon, e de Gelder, 2007). I risultati indicavano che osservando il linguaggio del corpo dell’emozione della paura questa produceva un aumento di attività nelle aree cerebrali associate alla percezione di volti emotivi, ma anche nelle aree coinvolte nella rappresentazione di azione e movimento, tra cui nucleo caudato ed il putamen. Nucleo caudato e putamen sono noti per il loro coinvolgimento nelle attività motorie, ma sono stati anche associati ai componenti delle attività motivazionali ed emozionali (Bhatia e Marsden, 1994; Grillner, Hellgren, Menard, Saitoh, e Wikstrom, 2005; Kampe, Frith, Dolan, e Frith, 2001).
Il principale risultato di questo studio riguarda il deficit di pazienti con HD nel riconoscere un linguaggio del corpo arrabbiato e strumentale. Il riconoscimento di azioni non emotive significative non è stato studiato in precedenza ma alcune relazioni in letteratura indicano che i deficit relativi alle azioni nella HD sono stati osservati in diversi compiti in altri contesti (Aron, Sahakian, e Robbins, 2003).
I dati attuali suggeriscono che le abilità relative all’azione sono importanti per il riconoscimento delle azioni strumentali e del linguaggio del corpo relativo l’emozione della rabbia. La componente di azione in gioco nel riconoscimento del linguaggio del corpo dell’emozione di tristezza è molto meno importante. I ricercatori ipotizzano che questo sia dovuto al fatto che questa emozione è tipicamente associata al rilassamento e alla perdita di tono muscolare. Allo stesso modo il riconoscimento delle espressioni del linguaggio del corpo dell’emozione di paura implica anche una componente di azione ridotta: la paura non porta solo a fuggire ma è altrettanto associata al congelamento di tutto il corpo (LeDoux, 1996). Così i deficit riscontrati nel riconoscere le azioni del corpo strumentali ed il linguaggio del corpo dell’emozione di rabbia sono compatibili con l’idea che il deficit motorio dei pazienti HD compromette la loro capacità di riconoscere l’azione.
Le difficoltà a percepire le emozioni del linguaggio corpo non erano legate a movimenti anomali
come corea o distonia, bensì alle caratteristiche che meglio catturano la postura del corpo e le capacità di eseguire i gesti. Ciò suggerisce un legame tra la percezione e il linguaggio del corpo che ha bisogno di essere ulteriormente approfondito.
La ricerca negli ultimi dieci anni ha chiaramente indicato che il riconoscimento delle azioni strumentali coinvolge alcune delle stesse aree del cervello che sono coinvolte nell’esecuzione delle stesse. L’importanza delle aree motorie per il riconoscimento dell’azione è illustrato dalla ricerca sui neuroni specchio di Rizzolatti e colleghi (di Pellegrino, Fadiga, Fogassi, Gallese, e Rizzolatti, 1992; Gr`ezes & Decety, 2002; Rizzolatti & Craighero, 2004). La degenerazione delle aree motorie nella HD è coerente con l’importanza delle rappresentazioni delle azioni per salvaguardare il riconoscimento del linguaggio del corpo.
(Tratto dalla rivista scientifica Neuropsychologia, 2008 by Beatrice de Gelder, Jan Van den Stock, Ruth de Diego Balaguer, Anne-Catherine Bachoud-Levi)


Share This