I giocatori d’azzardo patologici mostrano difficoltà di percepire il comportamento emozionale non verbale

  • 07-11-2017
  • NeuroComScience

La dipendenza, anche senza l’uso di sostanza, modifica la percezione non verbale

espressioni volto giocatori d'azzardoIl deficit del comportamento emozionale non verbale è stato largamente descritto e confermato nei casi di tossicodipendenza, mentre meno ricerche hanno studiato tale aspetto nelle dipendenze senza sostanze.

Lo studio di Charles Kornreich, Mélanie Saeremans, Jennifer Delwarte, Xavier, Noël, Salvatore Campanella, Paul Verbanck, Elsa Ermer, Damien Brevers del 2015 dimostra il deficit di percezione non verbale in una dipendenza puramente comportamentale.

Nello studio  è stata confrontata l’abilità nella lettura non verbale di 22 giocatori d’azzardo a quella di 22 persone senza dipendenza, della stessa età e dello stesso grado di istruzione.  In particolare è stata misurata la capacità di riconoscere le espressioni del volto, le emozioni espresse dalla voce e la sensibilità dell’impatto della musica sul loro stato d’animo. I giocatori patologici erano meno accurati quando leggevano le emozioni delle voci e dei volti. Inoltre hanno sovrastimato l’intensità emotiva sia negli aspetti non verbali del parlato sia nelle foto dei volti neutri. E’ emerso anche che i giocatori hanno significativamente sottovalutato l’intensità della tranquillità nella musica. Questi risultati confermo che i deficit nella capacità di decodifica dei segnali non verbali sono associati al comportamento di dipendenza, anche quella non dovuta ad effetti tossici delle sostanze sul cervello.


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