Come Leggere le Espressioni Facciali
- 12-05-2018
- Amministratore
L’interpretazione delle espressioni facciali riveste un’importanza vitale nelle relazioni interpersonali, poiché aiuta a comprendere le emozioni, le intenzioni e le motivazioni dei nostri interlocutori.
Cogliere più informazioni sui pensieri e sugli stati d’animo degli altri significa capire meglio le persone. E’ un’abilità che permette di relazionarsi più efficacemente, predire i comportamenti delle persone e gestirle in modo più adeguato. Si deve prestare molta attenzione, perché la minima variazione delle espressioni del volto potrebbe indicare emozioni completamente differenti.
Per raggiungere un’attendibile interpretazione è necessario utilizzare tecniche e metodi di lettura delle espressioni del volto. Essi coaduvano a codificare e decodificare i movimenti facciali. Per codifica si intende la rilevazione delle contrazioni muscolari, mentre per decodifica l’attribuzione di significati interpretativi. Alcuni sistemi sono volti alla codifica delle espressioni facciali, altri alla decodifica, altri ancora sistemi misti ovvero prendono in considerazione quelle combinazioni di azioni a cui è possibile attribuire un significato. Nella procedura di analisi viene consigliato di svolgere prima una codifica e poi una decodifica in modo da raggiungere il più alto grado di affidabilità nell’interpretazione.
Una prima tecnica di lettura sistematica delle espressioni facciali è stata elaborata da Hjorstjo, docente di anatomia all’università svedese di Lund. Il manuale scritto nel 1969 classifica le azioni specifiche dei muscoli facciali e dei relativi significati emozionali. Successivamente Ekman e Frieden, nel 1978, presentano una tecnica di lettura delle espressioni facciali pressoché uguale a quella di Hjortjo.
Con la tecnica di interpretazione Interpretative System of Facial Expressions del 2015 (Legisa) è stato elaborato un criterio che fosse una tavola sinottica più completa finora per i significati dei movimenti facciali. Si tratta di una serie di tabelle e di descrizioni che integrano e ordinano le azioni del volto alle emozioni. Oltre alle espressioni delle emozioni primarie e secondarie, sono descritti anche altri segnali facciali, come manipolatori, gli illustratori e i regolatori.
Interpretare le Espressioni Facciali
Le tecniche e i metodi di analisi delle espressioni del volto classificano le azioni della muscolatura del volto in zone. Sul volto superiore si analizzano le contrazioni degli occhi, delle sopracciglia e della fronte. Sul volto inferiore invece i movimenti verticali, orizzontali, obliqui, orbitali (labbra, bocca).
OSSERVA GLI OCCHI. Questa è la parte più guardata del volto. Osservando attentamente gli occhi di una persona potrai intuire il suo stato d’animo. Riporto qualche indicazione che troviamo nelle tecniche e metodi di lettura del volto.
Lo sgranare gli occhi (contrazione del muscolo elevatore della palpebra superiore) denota apprensione. In combinazione con altri movimenti del volto però lo ritroviamo in varie emozioni primarie quali la sorpresa, la paura, la rabbia. Non è presente nella tristezza e nel disgusto.
La contrazione degli occhi che produce le rughe cosiddette “zampe di gallina” troverai sia nelle emozioni positive sia in quelle negative. Secondo lo studio di Daniel Messinger (2012) tale contrazione infatti si verifica quando c’è una marcata intensità dell’emozione a prescindere se sia positiva o negativa. Ekman (1982), riprendendo il lavoro di Duchenne (1862), afferma che questa contrazione è il tratto distintivo del sorriso vero. Nel sorriso che esprime la sincera emozione di gioia si verifica un’innalzamento delle guance con la contrazione degli occhi, mentre nel sorriso falso o sociale ciò non si verifica.
STUDIA LE SOPRACCIGLIA: nonostante il numero limitato di muscoli che regolano il movimento delle sopracciglia, esse sono ricche di informazioni. Riporto qualche indicazione che troviamo nelle tecniche e metodi di lettura del volto.
Quando il movimento di abbassamento e avvicinamento (contrazione dei muscoli corrugatore delle sopracciglia, procero, depressore delle sopracciglia)si osserva da solo, senza altri movimenti sul volto, i significati possono essere vari. Si può trattare di rabbia, lieve o simulata, di espressione di dubbio, oppure può significare che il soggetto si sta concentrando. Tutto ciò escludendo che sia un segno di conversazione.
Secondo la Oster (2007) nei neonati si deve distinguere il significato tra l’avvicinamento e l’abbassamento delle sopracciglia. Quando si verifica l’avvicinamento (muscolo corrugatole) corrisponde al significato dell’interesse e della concentrazione, mentre quando si osserva l’abbassamento (depressore delle sopracciglia), si è in presenza di emozioni negative.
L’abbassamento e l’avvicinamento delle sopracciglia in combinazione con altri movimenti invece è presente in varie configurazioni di emozioni primarie di connotazione negativa: paura, rabbia, tristezza.
CONTROLLA IL MOVIMENTO DELLE LABBRA. I muscoli labiali sono estremamente delicati e il loro movimento riflette vari stati d’animo e reazioni. Riporto qualche indicazione che troviamo nelle tecniche e metodi di lettura del volto.
Lo stiramento degli angoli della bocca (muscolo risorio) è un movimento tipico dell’emozione della paura. Nell’apprensione può verificarsi da solo, e con una durata breve e lunga. Tale azione può verificarsi assieme ad altre azioni anche nel dolore nonché nelle espressioni di pianto.
Il trascinamento degli angoli della bocca orizzontale (muscolo bulinatore) può mostrarsi unilaterale o bilaterale, il significato è disprezzo.
L’innalzamento acuto degli angoli della bocca (muscolo canino) si trova nel sorriso descritto da Ekman come il sorriso di Chaplin, in quanto era un’espressione frequente dell’attore. Il significato dell’espressione è l’autoironia, viene descritta come “un sorriso un po’ sussiegoso che sorride dell’atto stesso di sorridere”.
RICONOSCI I MOVIMENTI DEL NASO. La posizione del naso al centro del viso facilita l’osservazione. Riporto qualche indicazione che troviamo nelle tecniche e metodi di lettura del volto.
L’arricciamento del naso (muscolo elevatore labiale, parte centrale) è il movimento distintivo dell’emozione primaria del disgusto. In nessun altra emozione primaria si verifica tale azione tranne nel disgusto. Nel disprezzo, l’emozione secondaria che deriva dal disgusto, può verificarsi anche solo unilateralmente. L’arricciamento del naso lo ritroviamo anche nel dolore in presenza di altri movimenti.
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