Il comportamento non verbale
- 31-05-2018
- Amministratore
Il comportamento non verbale consiste nell’analisi di vari segnali che compongono i vari canali comunicativi: espressione facciale, comportamento motorio gestuale, sguardo, movimenti del corpo, postura, contatto fisico, comportamento spaziale, aspetto esteriore, vocalizzazioni non verbali e l’odore (Argyle, 1978).
E’ impossibile non comunicare, come attesta il famoso assioma di Watzlavick. Quando non comunichiamo verbalmente, trasmettiamo un messaggio comunicativo con il comportamento non verbale o anche con il silenzio.
Il comportamento non verbale ha diverse funzioni e può servire a (Poggi e Coldegnetto,1997):
- sostituire o rinforzare il linguaggio verbale;
- esprimere stati d’animo, stati emotivi o atteggiamenti nei confronti delle altre persone;
- a codificare informazioni che non si vogliono rendere esplicite.
Ekman e Friesen (1975) hanno individuato cinque categorie di segnali del comportamento non verbale:
Gli illustratori: Sono tutti quei gesti o movimenti che gli individui possono realizzare nel corso della comunicazione verbale e che sottolineano ciò che stanno dicendo;
Gli indicatori dello stato emotivo: attraverso il comportamento non verbale si può leggere le emozioni che un individuo prova;
Gli emblemi: segni culturali
I Manpolatori, detti anche adattatori, sforzo di adattamento – controllo di uno stato emotivo
I regolatori: sono azioni che mantengono e regolano l’alternarsi dei turni nella conversazione
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