ATTACCAMENTO ED EMOZIONI DI COLPA E VERGOGNA.

  • 28-10-2014
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Sono stati condotti due studi trasversali per esplorare il rapporto tra la teoria dell’attaccamento e le emozioni di colpa e di vergogna nell’infanzia.

Le emozioni di colpa e di vergogna verso sé stessi si riferiscono ai sentimenti di tensione, rimorso e rammarico suscitati da un comportamento inadeguato o cattivo alla presenza reale o immaginaria di altre persone. Il senso di colpa e la vergogna sono stati etichettati come prototipi di emozioni morali che guidano i comportamenti compensatori nel caso di azioni sociali disapprovate (Tangney e Tracy 2012). Entrambe le emozioni sono state spesso usate come sinonimi, ma in seguito al lavoro pionieristico di Lewis (1971), le prove accumulate hanno indicato che la vergogna e il senso di colpa sono molto diverse: mentre la colpa riguarda una valutazione negativa di un comportamento specifico, la vergogna riguarda una valutazione globale e negativa di sé. Ciò implica che durante l’emozione di colpa la persona sente rimpianto e rimorso per aver fatto del male, desiderando di essersi comportato in modo diverso e pensando a come avrebbe potuto sistemare il danno provocato. Al contrario, la vergogna è tipicamente caratterizzata da un sentimento di inferiorità e di inutilità, che porta ad un desiderio di fuggire o di scomparire (Tracy e Robins 2004).
Queste differenze diventano manifeste nella funzionalità di entrambe le emozioni: il senso di colpa motiva il comportamento di riparazione chiedendo scusa e impegnandosi nel tentativo di risolvere la situazione; mentre la vergogna motiva il comportamento difensivo ed evitante, servendo come un meccanismo innato per comunicare la sottomissione (Gilbert 1997).
L’attaccamento è una variabile che può essere utile in questo senso: secondo l’originale teoria di Bowlby, la qualità del legame precoce dei bambini al loro caregiver primario dovrebbe essere vista come base per il loro modo di impegnarsi in interazioni con altre persone in età avanzata. Se il legame iniziale è andato male, sviluppando emozioni negative, e non è sicuro, questo avrà un significativo impatto negativo sulla vita sociale durante l’infanzia, l’adolescenza e anche l’età adulta (Sroufe 2005).

Due interessanti studi si focalizzano principalmente sull’associazione tra stato di attaccamento e vergogna (Gross e Hansen, 2000; Wei et al 2005.) e hanno dimostrato che gli individui che hanno sviluppato un attaccamento non sicuro sono più inclini a provare emozioni di vergogna rispetto agli individui con attaccamento sicuro.
Quindi il progetto di ricerca qui esplicato è stato creato per indagare la relazione tra il tipo di attaccamento e le emozioni di colpa e di vergogna nei bambini e negli adolescenti in modo più dettagliato.
Lo Studio 1 si è svolto su un campione di 688 bambini, non seguiti da uno psicologo, di età compresa tra 9-13 anni che hanno fatto un test basato sugli stili di attaccamento e uno basato su vignette per valutare l’emozione di colpa e quella di vergogna; mentre nello Studio 2 è stato utilizzato un gruppo di 102 adolescenti di età compresa tra 13-18 anni, di cui la maggioranza era stata precedentemente sottoposta ad incontri con lo psicologo a causa di problemi di esternalizzazione delle emozioni. Gli adolescenti hanno compilato una scala dimensionale per la misurazione della qualità di attaccamento ai genitori e ai coetanei e hanno anche utilizzato lo strumento basato su vignette per valutare le emozioni di colpa e di vergogna. In entrambi gli studi, è stato impiegato il questionario Self-conscious Emotions Maladaptive and Adaptive Scales (SCEMAS; Stegge e Ferguson 1994) per misurare la propensione alle emozioni di colpa e di vergogna.
Questo strumento basato su scenari include delle vignette in cui il contesto è sistematicamente variegato in modo che diventi possibile studiare quando le emozioni di colpa e di vergogna, sperimentate dai bambini, avvengono in risposta a situazioni in cui i soggetti hanno effettivamente commesso una trasgressione (senso di colpa e vergogna non ambiguo) oppure in risposta a situazioni in cui non è chiaro se hanno effettivamente fatto qualcosa di sbagliato (ambiguità delle emozioni di colpa e vergogna), con l’idea che è più adattivo provare queste emozioni rivolte verso sé stessi nel primo contesto rispetto al secondo.

Nello Studio 1 si è riscontrato che i bambini che sono stati etichettati come insicuri hanno riportato livelli più elevati di vergogna e di tipi disadattivi di colpa in risposta a scenari ipotetici rispetto alle loro controparti con attaccamento sicuro.
E’ inoltre importante il rango dei bambini nella gerarchia sociale: un basso rango sociale richiederà frequentemente al bambino di valutare se stesso attraverso gli occhi degli altri, e quindi provocare spesso emozioni rivolte verso sé stessi (Gilbert 1997). Sono state osservate anche significative differenze di genere per queste emozioni negli adolescenti: le ragazze hanno riportato livelli più elevati di colpa e di vergogna rispetto ai ragazzi (Else-Quest et al 2012.).
Si è constatato inoltre che gli adolescenti sottoposti a colloqui con lo psicologo sono generalmente esposti a livelli più bassi di emozioni rivolte verso sé stessi rispetto agli altri adolescenti. All’interno di questo gruppo clinico, la comunicazione con genitori e coetanei è stata associata a livelli elevati di emozioni di colpa e di vergogna.
Complessivamente, questi risultati si adattano con la teoria che l’attaccamento insicuro è coinvolto nella predisposizione delle persone a vivere emozioni negative rivolte verso sé stesse.

 

(Tratto dalla rivista scientifica Journal of Child & Family Studies, 2014 by Peter Muris, Cor Meesters, Maaike Cima, Maaike Verhagen, Nanda Brochard, Angelique Sanders, Chantalle Kempener, Judith Beurskens,Vera Meesters)


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