I volti dei soldati ritratti prima, durante e dopo la guerra

  • 03-09-2015
  • Jasna Legiša

 

E’ possibile che un’emozione negativa cambi indelebilmente un volto? I volti di ragazzi,  giovani e padri di famiglia  sono diventati una testimonianza di come la guerra lasci brutali e indelebili cicatrici psicologiche. Le fotografie di  Lalage Snow e di Claire Felicie ritraggono i soldati olandesi e britannici prima, durante e dopo la missione di 6 e 8 mesi in paesi arabi. Da queste foto si può vedere che i soldati hanno più volte provato delle emozioni sul volto che si sono poi fissate sul volto, e con la tecnica scientifica di analisi delle espressioni facciali si evidenzia con precisione i cambiamento del volto dovuti alle emozioni prototipiche. La cosa che sbalordisce è che la maggior parte di questi soldati abbiano dichiarato alle fotografe che la guerra non aveva affatto cambiato le loro vite. Come sempre però la mimica facciale potrebbe rivelare più delle parole.

 

 

Alcuni presentano un abbassamento e avvicinamente delle sopracciglia, la palpebra tesa e le labbra assotigliate riconducibile alla mimica facciale del dolore e/o della rabbia.

PRIMA                                                                                         DURANTE                                                                  DOPO LA MISSIONE

 

 

In altri è cambiata la forma delle sopracciglia, passando ad una forma obliqua, sono visibili inoltre sulla fronte rughe centrali più profonde ed un abbassamento degli angoli delle labbra. Inoltre gli angoli della bocca tendono verso il basso. Tali segni nella mimica facciale sono tipici dell’emozione della tristezza.

PRIMA                                                                                DURANTE                                                                        DOPO LA MISSIONE



Alcuni invece presentano un lieve stiramento delle labbra, riconducibile alla paura, e abbassamento e avvicinamento delle sopracciglia riconducibile all’espressione mimica facciale del dolore e/o della rabbia.

PRIMA                                                                             DURANTE                                                                          DOPO LA MISSIONE

 

La raccolta dei ritratti è molto interessante. Sarebbe interessante svolgere studi ulteriori con una metodologia di raccolta dati che segue le linee guida attuali della scienza (APA). Tuttavia le fotografe hanno espresso un così nobile intento, quello di sensibilizzare per l’appunto. Come diceva Albert Einstein: “L’arte é l’espressione del pensiero più profondo nel modo più semplice”.

Link del Master in Analisi Scientifica della Comportamento non verbale

Master in Analisi della Comunicazione Non Verbale


Share This