SE LO CHIAMI DESTINO, TI CONDUCE L’ INCONSCIO.
- 20-08-2015
- Jasna Legiša
SCRITTO DA Giorgio Burdi www.psicologo-psicoterapeuta-roma.com
Molto spesso abbiamo la netta sensazione che i nostri istanti, le nostre giornate siano tutte uguali. Ieri è come oggi, oggi come domani, domani come sempre, tutto omogeneo, non ti chiedi più come mai, si afferma la vita come se fosse tutta simile, uno scorrere di giornate ed anni che consumano il tempo nella abitudine dell’ordinario. Chi vive nell’inconsapevolezza della propria condizione mentale vivrebbe meglio.Non si pone alcun problema quella donna che sostituisce la mamma, venuta meno in tenera età, con l’affetto di un marito. Questo sarebbe amore o spostamento ? Creerà una dipendenza tale da non sopportare ogni forma di
distacco, come fosse un abbandono, come il decesso della madre tale da desiderare la ricongiunzione ad essa, in presenza di forti condizioni di angoscia. In questa direzione non c’è forma di autodeterminazione, sarebbe la vita a vivere la persona, sulla base dei suoi flussi emotivi. L’istinto di vita, il nostro inconscio, fa tutto da se, non ci chiede il permesso su nulla, come per il sogno, è comunque alla base della vita ed è il suo fondamento.
Per esso non esiste il non vivere, vivi e vive e basta. Ha basi ontogenetiche, ci permette di respirare, parlare, ascoltare, aprire gli occhi, moltiplicarci, vive in sintonia con l’inconscio collettivo, segue le replicazioni sociali.
La consapevolezza è tutta un’altra cosa. È avere la lucidità su ciò è opaco. È portare fuori i nostri fondamentali, ciò che coabita con le nostre sensazioni, bisognose di essere decodificate con precise parole. Consapevolezza è non trascurare le nostre emozioni, i sogni, i flussi di coscienza. La consapevolezza è autodeterminarsi sulla base di quella fievole lucina vocina che rappresenta il faro guida della nostra vita.
Consapevolezza è far diventare la nostra lucina vocina, un potente impianto audio video HD equalizzato, che canta e visualizza la nostra lirica a squarcia gola e nitide immagini dello spettacolo del protagonista della propria vita. Altro che destino, esso non esiste se ci costruiamo sulla base delle nostre consapevolezze, o ci lasciamo condurre da un motus inconscio automatico.
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