LA MUSICA STRUMENTALE INFLUENZA IL RICONOSCIMENTO DEL LINGUAGGIO DEL CORPO.
- 21-02-2015
- Amministratore
Il film ”2001: Odissea nello spazio” è un punto di riferimento nel genere della fantascienza. Una scena classica mostra un uomo-scimmia che rompe uno scheletro con un osso mentre ”Also Sprach Zarathustra” di Richard Strauss esplode in sottofondo. E’ la combinazione di questi input visivi e uditivi che si traduce in un’esperienza unica in chi assiste.
La ricerca sulla percezione multisensoriale ha una lunga storia (Muller 1840) ed è focalizzata su discorsi audiovisivi (McGurk e MacDonald 1976). Tuttavia la ricerca multisensoriale su eventi emotivi è scarsa ed è stata, fino a poco tempo fa, limitata alle indagini sulla percezione di espressioni facciali e vocali (de Gelder e Vroomen 2000). In quest’ultimo tipo di studi due modalità sono in genere combinate per creare delle coppie emotivamente congruenti e incongruenti viso-voce e forniscono una finestra sul processo di integrazione (de Gelder e Bertelson 2003).
In due recenti studi i ricercatori hanno portato questo problema al di là delle espressioni facciali e indagato le influenze cross-modali affettive nelle espressioni del linguaggio del corpo (Van den Stock et al. 2008): hanno studiato le azioni naturali che fanno parte della vita quotidiana e si sono focalizzati sulle azioni strumentali come l’afferrare e il bere. I dati hanno dimostrato che gli effetti cross-modali affettivi si verificano con coppie corpo-voce, ma anche quando il linguaggio del corpo viene presentato con vocalizzi animali (Van den Stock et al. 2008).
I risultati di questo studio mostrano che le espressioni emotive del linguaggio del corpo che si presentano con una musica felice sono riconosciuti di più come felici rispetto a quando lo stesso linguaggio del corpo è presentato in coppia con una musica classica triste o senza informazioni uditive. Anche quando le istruzioni chiedono esplicitamente ai soggetti di categorizzare l’emozione espressa dallo stimolo visivo i feedback sono influenzati verso l’emozione espressa dallo stimolo uditivo.
Quindi i risultati mostrano che l’influenza di una musica felice è ugualmente marcata sia in un linguaggio del corpo che esprime gioia che tristezza. Inoltre i linguaggi del corpo presentati con una musica triste sono riconosciuti più frequentemente come tristi rispetto a quando i linguaggi del corpo sono presentati separatamente o con una musica felice, ma questo effetto è solo marginalmente significativo.
La forte influenza del materiale uditivo sul linguaggio del corpo che esprime gioia rispetto alle espressioni tristi potrebbe essere correlato al livello di intensità, valenza e/o attivazione espressa negli stimoli visivi. Un’altra possibilità riguarda l’abbinamento delle dinamiche visive e uditive; non è improbabile che la congruenza tra l’evoluzione del tempo musicale ed il movimento visivo contribuisca a influenze cross-modali.
Anche se l’efficacia della musica di trasmettere emozioni è interamente un processo appreso modellato dalla cultura, è interessante che il cervello abbia trovato un modo per collegare la musica alle emozioni e abbia inoltre creato un collegamento cross-modale tra musica e il linguaggio del corpo.
L’obiettivo principale di questo studio è stata la variazione di come sono categorizzati gli stimoli tra la variabile congruente, incongruente e unimodale e come la valenza dell’azione stessa (il bere) è uguale in tutte le condizioni. Lo scopo dell’esperimento principale era quello di indagare l’influenza cross-modale e si ritiene che un numero più limitato di possibilità di risposta è preferibile quando si formulano giudizi emotivi in questo contesto; aumentare il numero di alternative di risposta può comportare una maggiore richiesta ai processi cognitivi.
Nonostante i dati dello studio di validazione pilota mostrino che gli stimoli visivi sono facilmente riconoscibili quando si tratta di categorizzazione emozionale, non si può escludere del tutto che l’azione in sé, in questo caso il bere, abbia un’associazione emotivamente neutra. Ad esempio può essere che il bere sia associato con il sollievo dalla sete e venga così polarizzato verso una valenza positiva. Tuttavia l’interesse principale del presente studio riguardava l’influenza cross-modale suscitata dalle informazioni uditive e questa è misurata dalla differenza tra condizioni visive e audiovisive. Una possibile spiegazione per gli effetti osservati potrebbe essere che sia le informazioni emotive uditive che visive abbiano suscitato un programma emotivo simile (Tomkins 1962 1963, Panksepp 1998) che è neuro-anatomicamente sostenuto dal coinvolgimento delle strutture premotorie nella percezione sia del linguaggio del corpo (de Gelder et al., 2004) che della musica (Minati et al. 2008). Una spiegazione alternativa ma non incompatibile a livello neuro-anatomica implica un legame tra la produzione e la percezione delle azioni emotive.
Questo studio crea un’esplorazione iniziale su come la musica influenza il messaggio trasmesso dal linguaggio del corpo. I diversi livelli in cui la musica e il linguaggio del corpo vengono a contatto e la base neurofunzionale della nostra esperienza musicale rappresentata sono solo alcune delle tante domande da affrontare nella ricerca futura.
(Tratto dalla rivista scientifica Brain Topography, 2009 by Jan Van den Stock, Isabelle Peretz, Julie Grezes, Beatrice de Gelder)