OSSERVAZIONE DIRETTA DELLA COMUNICAZIONE MADRE-BAMBINO IN UN REPARTO ONCOLOGICO PEDIATRICO: VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO VERBALE, NON VERBALE E DELLE EMOZIONI.
- 11-02-2015
- Amministratore
I genitori dei bambini malati di cancro devono affrontare almeno due compiti significativi: fornire ai loro figli le informazioni sulla malattia ed il suo trattamento e rappresentare una fonte significativa di supporto emotivo. Ad esempio quando i genitori di bambini malati di cancro sono stati intervistati ed è stato chiesto loro di descrivere la percezione del loro ruolo in relazione al bambino durante l’esperienza della malattia e del trattamento, tutti hanno descritto qualitativamente l’importanza del loro ”esserci” per il bambino, un concetto che comprendeva il sostegno emotivo, essere fisicamente disponibili, sviluppare la fiducia e rappresentare un sostegno per lui (Kars, Duijnstee, Pool, van Delden, e Grypdonck, 2008).
Capire la comunicazione ed il comportamento non verbale genitore-bambino potrebbe avere importanti implicazioni per migliorare gli interventi con le famiglie volti ad affrontare i problemi di adattamento alla malattia (Wysocki et al., 2008).
Sono stati utilizzati per questa ricerca sistemi di codifica basati sull’osservazione per valutare la comunicazione ed il comportamento non verbale genitore-figlio ed il funzionamento della famiglia nella popolazione pediatrica (DeLambo, Ievers-Landis, Drotar, e Quittner 2004; Kaczynski, Lindahl, Malik, & Laurenceau, 2006; Miller & Drotar, 2007; Piazza-Waggoner, Modi, Powers, Williams, Dolan, e Patton, 2008). Questi sistemi comprendono l’uso della Iowa Family Interaction Rating Scale (IFIRS; Melby e Conger, 2001), del System for Coding Interaction and Family Functioning (SCIFF; Lindahl e Malik, 2001), del Interaction Behavior Code (IBC, Prinz, Foster, Kent, & O’Leary, 1979) e del McMaster Interaction Coding System (MICS; Dickstein, Hayden, Schiller, Seifer, e San Antonio, 1994).
73 bambini malati di cancro e i loro caregivers hanno partecipato allo studio per valutare la comunicazione ed il comportamento non verbale genitore-figlio: i bambini avevano dai 5 ai 17 anni (M = 10,3) e diagnosi di cancro infantile : tra cui leucemie (n = 11, 30%), linfomi (n = 10, 30%), tumori cerebrali (n = 4 , 12%) e altri tumori solidi (n = 8, 24%) più o meno rappresentativi dei tassi di prevalenza dei diversi tipi di cancro infantile (American Cancer Society, 2009). Le interazioni sulla comunicazione e sul comportamento non verbale genitore-figlio osservate sono state condotte per circa tre mesi dopo la diagnosi o dalla ricaduta. Al reclutamento 25 (76%) bambini avevano ricevuto la prima diagnosi di cancro e 8 (il 24%) avevano avuto una ricaduta. Sedici bambini(48%) erano di sesso femminile, mentre il campione era composto da 81% di europei americani, 13% di afro-americani e 6% di altre etnie; il campione era composto anche da un 7% di ispanici. L’età delle madri variava dai 26 ai 53 anni (M = 37,6).
Le diadi madre-figlio hanno partecipato alla ricerca in due centri medici nel sud-est e del midwest degli Stati Uniti; la madre veniva condotta da sola in stanze private presenti negli ambulatori (76%) e nelle camere di degenza (24%), dove non veniva disturbata. Dopo il consenso informato e l’assenso, madri e bambini avevano una conversazione di 15 minuti sulla base di quattro domande rapide fornite su schede (ad esempio: Di quale argomento, legato al cancro, è difficile parlare? Cosa pensi succederà dopo per quanto riguarda la sua malattia?). L’esaminatore poi accendeva la videocamera per riprendere il tipo di comunicazione usata ed il comportamento non verbale e usciva dalla stanza; dopo 15 minuti rientrava e chiedeva ai partecipanti di riferire qualsiasi domanda persistente o disagio potenzialmente stimolato dall’interazione.
L’attuale studio ha esplorato l’accettabilità e la fattibilità dell’osservazione diretta su bambini malati di cancro e le loro madri come metodo di valutazione delle componenti del comportamento non verbale, verbale ed emozionale della comunicazione e della validità di costrutto dei codici IFIRS.
I risultati hanno indicato che questi comportamenti non verbali, verbali e le emozioni si sono verificate con frequenza accettabile e con variabilità all’interno del campione. Nonostante i molti punti oggettivi in comune nell’esperienza del cancro tra i bambini e le loro famiglie, sono state trovate notevoli differenze individuali nel modo in cui madri e bambini comunicano su questo argomento delicato e complesso. L’esperienza del cancro infantile e del suo trattamento può essere stressante per i bambini ed i loro genitori (Bruce, 2006;. Pai et al, 2007), ma i risultati suggeriscono che livelli alti di stress non sembrano limitare la variabilità tra le componenti del comportamento non verbale, verbale ed emozionale della comunicazione tra madri e figli. Questo studio quindi suggerisce che l’uso di metodi di osservazione può essere utile per catturare caratteristiche dal vivo di comunicazione genitori-figli sul cancro e di esplorare i diversi modelli di comunicazione e comportamento non verbale che sono legati al genitore, al figlio e al funzionamento della famiglia.
(Tratto dalla rivista scientifica Journal of Pediatric Psychology, 2010 by Madeleine J. Dunn, Erin M. Rodriguez, Kimberly S. Miller, Cynthia A. Gerhardt, Kathryn Vannatta, Megan Saylor, C. Melanie Scheule and Bruce E. Compas – Vanderbilt University and The Research Institute, Nationwide Children’s Hospital, The Ohio State University)