Gigi Proietti – un sorriso di vera gioia

  • 07-12-2020
  • Amministratore

“Il sorriso del romano più puro era come una luce, un’innocenza, sotto a ogni piega della sua fronte e dell’intero suo corpo sulla scena”, questo è l’incipit di un articolo dell’Avvenire scritto per celebrare l’ultimo saluto ad un artista romano d’eccellenza, Gigi Proietti. Non a caso hanno fatto riferimento al suo sorriso, “il sorriso di Roma”, un suo segno distintivo, espressione diretta di gioia.

 

Darwin sosteneva che la struttura delle emozioni è innata, mentre la loro modulazione è un aspetto culturale, infatti i bambini già a 12 mesi esperiscono, senza cognizione, la gioia. Essa è un’emozione piacevole di alta intensità, che nasce all’interno di sé; è un’esperienza soggettiva che può svilupparsi anche in condizioni psicologiche ed esistenziali non ottimali, anche per la sua breve durata. Questo stato di benessere esperito dall’individuo accompagna una attivazione fisiologia generalizzata, che lo spingea migliorare, ad ottimizzare apprendimento e memoria, essere curioso e creativo, aperto al mondo e apprezzarlo meglio, disponibile con gli altri e intraprendente. In cima alla lista dei motivi del provare  gioia ci sarebbero l’autonomia, la capacità di fare bene il proprio lavoro, l’empatia e l’autostima. Infine, le persone gioiose e allegre osano più degli altri, prendendo a volte decisioni azzardate ed imprecise, ma forse per Gigi Proietti questa è stata la chiave del suo successo, oltre che di una vita di soddisfazioni.

In questa foto, infatti, Gigi Proietti ci propone un sorriso di vera gioia, caratterizzato dall’innalzamento degli angoli delle labbra (movimento 12); un sorriso di completa apertura dato anche dalla presenza della separazione delle labbra (movimento 25) e dal rilassamento della mandibola (movimento 6). La caratteristica di questo sorriso, che ci indica l’emozione suddetta, è la presenza della contrazione degli occhi e guance innalzate ( movimento 6) insieme alla tensione della palpebra inferiore ( movimento 7). Questo sorriso, in materia, è anche noto come “Sorriso di Duchenne”, in memoria del celebre neurologo che ne studiò le caratteristiche . Lo studio dei sorrisi si è concentrato per molti decenni su questa tipologia per il suo potente effetto genuino e sincero che trasmette una forte positività.

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