TED BUNDY: COME CI SORRISE IL KILLER?
- 03-12-2020
- Amministratore
Forse il più spietato serial killer del mondo, ha confessato il sequestro, lo stupro e l’uccisione di 30 giovani donne negli anni Settanta negli Stati Uniti. Non si conosce in realtà il numero esatto delle vittime di Ted Bundy e non è chiara la data di inizio della sua carriera criminale.
Un uomo crudele, sadico, bugiardo seriale, ma, stando alle numerose testimonianze, allo stesso tempo intelligente, organizzato, affascinante e affabile. La maggior parte degli psicologi è concorde con la diagnosi di disturbo antisociale e narcisistico di personalità, mentre Thomas Widger lo definì uno psicopatico ‘di successo’. Il diretto interessato rifiutò sempre qualsiasi diagnosi.
Una delle sue più famose immagini è quella scattata durante il processo per l’uccisione di 30 donne nel 1978 in cui saluta e sorride in maniera disinvolta alle telecamere.
In questa foto osserviamo il gentile Ted abbozzare un sorriso sociale, comunemente detto “falso”, (il solo movimento 12, innalzamento degli angoli delle labbra senza adeguate contrazioni muscolari intorno agli occhi), ma oltre a questo movimento si può individuare il movimento 14 (movimento del muscolo buccinatore) che viene decodificato come disprezzo.
Tenendo conto delle drammatiche circostanze e della gravità e atrocità dei suoi crimini, si tratta di un atteggiamento teatrale che indicherebbe da un lato il fascino e l’affettività superficiali e dall’altro la totale assenza del senso di colpa e mancanza di empatia, caratteristiche elencate nella Psychopathy Checklist (Hare, 1991). Non solo: il disprezzo, oltre a confermare deficit di empatia, in un simile contesto farebbe sospettare al senso grandioso del Sé.
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