Intelligenza emotiva nella schizofrenia. Il ruolo del linguaggio del corpo
- 08-03-2019
- Amministratore
Non è sempre semplice per il personale medico, come ad esempio il ruolo dell’infermiere essere a contatto con alcuni disturbi psichiatrici. Conoscere tecniche e strumenti che aiutino a rilevare e riconoscere determinati stati emotivi può essere molto utile per entrare in relazione più facilmente con i pazienti.
Nella schizofrenia sono stati ampiamente documentati deficit nella percezione emotiva che sono associati ad un cattivo funzionamento psicosociale. Tuttavia, si conosce poco su altri aspetti dell’elaborazione delle emozioni che sono fondamentali per il funzionamento adattivo.
Uno studio di Kee e colleghi (2009) ha valutato le prestazioni dei pazienti schizofrenici su una misura di intelligenza emotiva basata su basi teoriche, ben validata e multidimensionale: il test di intelligenza emotiva Mayer-Salovey-Caruso (MSCEIT).
I soggetti con schizofrenia sono stati confrontati con un gruppo di controllo e sono risultati significativamente peggiori dei controlli sul punteggio totale MSCEIT.
Hanno anche ottenuto risultati significativamente peggiori rispetto ai controlli su tre delle quattro sotto-competenze: identificazione, comprensione e gestione delle emozioni.
Inoltre, vi è stato un significativo aumento dei sintomi negativi nei soggetti schizofrenici con punteggi MSCEIT inferiori. Inoltre, punteggi MSCEIT bassi erano significativamente correlati con maggiori difficoltà nel funzionamento sociale.
In conclusione, l’MSCEIT è uno strumento utile per studiare l’elaborazione delle emozioni nella schizofrenia. Gli individui con schizofrenia dimostrano deficit in più domini dell’elaborazione delle emozioni. Questi deficit hanno legami significativi con i sintomi clinici della schizofrenia e con il modo in cui i pazienti funzionano nella loro vita quotidiana. Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere i legami tra intelligenza emotiva, sintomi clinici e risultati funzionali nella schizofrenia.
Diventa utile per un professionista che opera nell’ambito della schizofrenia conoscere questi dati per poter ricorrere a esercizi e strumenti che possano migliorare l’intelligenza emotiva dei pazienti e renderli più autonomi nelle attività sociali. Per le competenze di identificazione, comprensione e gestione delle emozioni può essere molto utile il training che si basa sull’insegnamento delle tecniche di analisi del linguaggio del corpo.
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Bibliografia
Kee, et al. (2009). Emotional intelligence in schizophrenia. Schizophrenia Research 107(1):61-68.